Arte e architettura al Rijksmuseum

Amsterdam è famosa per il quartiere a luci rosse, per la legalizzazione delle droghe leggere e per il clima più “rilassato” che si respira. Pochi però si ricordano che Amsterdam è anche una città  di cultura e di arte.

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Un suggestivo gioco di luci nell’atrio del Rijksmuseum

Nella famosa piazza dei musei, che da sola varrebbe una visita nella capitale olandese, si trova il Rijksmuseum, ossia il museo nazionale di arte. La sua struttura architettonica è davvero impressionante: tutta fatta di mattoni, si innalza per tre piani molto ampi, ognuno occupato dal museo stesso, assolutamente a misura di turista. Nella maggior parte dei casi c’è la coda per entrare, per evitare la quale consiglio di svegliarsi di buon mattino ed essere là per le 10. In questo caso di coda non vedrete nemmeno l’ombra. Consigliatissimo il tour multimediale con cuffie, che permette ai visitatori di essere guidati nella selezione delle opere più importanti e imperdibili.

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Il soffitto della galleria principale del Rijksmuseum

La grande forza di questo museo consiste nell’armonia tra uno splendido ambiente e una collezione di opere d’arte preziosa. Le sale decorate e l’atrio ricco di mosaici permettono ai quadri di essere collocati in una dimensione artistica ragionata, che riposa l’occhio anche quando non è impegnato ad ammirare le opere. Evitando così quella dimensione artificiosa tra l’opera e la sua collocazione in un ambiente asciutto e sterile, come a volte capita musei moderni.

I pezzi forti della collezioni del Rijksmuseum sono sicuramente i Vermeer e i Rembrandt. La lattaia e La donna in azzurro che legge una lettera sono tra le opere più famose del primo pittore, quelle che si ritrovano nei libri di Storia dell’arte. Ma altrettanto degno di nota è la Stradina di Delft, che riesce a restituire in pieno il clima delle città olandesi. Si tratta di opere molto vicine all’esperienza quotidiana dell’artista, che trasmettono l’idea di una nazione solida e lavoratrice. Le donne raffigurate possono anche apparire stereotipati soggetti relegati nella dimensione famigliare, eppure traspare anche la loro forza di donne che dirigono la casa o che leggono una lettera in piedi. Le donne di Vermeer risultano quindi attive e non passive, e comunicano e agiscono, seppur rinchiuse nella piccola tela di questi capolavori dell’arte.

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“La lattaia” (Johannes Vermeer)

Capolavori sono anche le opere del celeberrimo Rembrandt, che occupa un’intera sala al Rijksmuseum, con numerose opere, la più famosa delle le quali è senz’altro la Ronda di notte, con i suoi incredibili giochi di luce. Al di fuori di questa sala, però, si trova anche un altro capolavoro dello stesso pittore: La sposa ebrea, raffigurante una coppia appena sposata, abbracciata. Dal dipinto traspare un’atmosfera familiare fatta di intesa e intimità. Tale sentimento scaturisce dall’abbraccio con il quale lo sposo cerca di sottrarre la propria donna al pubblico indiscreto; mentre la mano di lei, posata su quella dello sposo, suggerisce l’unione volontaria della donna, il loro reciproco affetto, e probabilmente la comune volontà di sottrarsi al mondo.

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“Il cigno minacciato” (Jan Asselyn)

Accanto a questi due giganti dell’arte il Rijksmuseum ospita anche altri piccoli gioielli, purtroppo meno noti. Tra cui Il cigno minacciato di Jan Asselin. Protagonista del dipinto è appunto un cigno, che spiega le ali dopo essersi reso conto della presenza del nemico: un cane che minaccia il suo nido di uova. Fu questa una delle prime opere acquistate dal museo per il significato politico che fu attribuito al quadro dopo la morte dell’autore. Il cigno costituirebbe infatti la rappresentazione di un famoso condottiero olandese intento a difendere la propria patria dal nemico inglese (il cane). Al di là del suo significato storico, la potenza della raffigurazione dà i brividi: le ali spiegate estendono la figura del cigno fino a renderlo imponente. Il collo proteso contro l’avversario rappresenta il coraggio di un animale che spiega le ali per combattere, non per fuggire. Un messaggio veicolato anche dalla possente zampa dal retro alzato, a indicare che l’animale è pronto a scattare contro l’avversario. Accanto alla presenza di pittori più famosi, l’opera di questo artista è sicuramente una delle ragioni per cui vale la pena di vistare il Rijksmuseum: perché è  attraverso il pennello di questo pittore che la mente ritrova la forza di un leone tra le piume di un cigno. Impresa certo non facile, visto che questo animale viene comunemente ricollegato all’eleganza più che al coraggio. Eppure qui la riuscita è magistrale!

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“La raffica” (Willem van de Velde II)

Prima di concludere, vorrei ancora ricordare l’opera di Willem van de Velde II: La raffica: un quadro dalla forte impronta romantica, che illustra la tensione ante litteram verso il sublime, raffigurando una nave (uno dei soggetti prediletti dell’artista) nel bel mezzo di una tempesta. Il quadro è incredibilmente dinamico, e la presenza di una seconda nave in lontananza, nell’angolo a sinistra del quadro, rende il tutto tridimensionale. Questa tecnica consente all’osservatore di percepire meglio l’altezza delle onde e, di conseguenza, la forza del vento che, con l’aiuto della violenza del mare, inclina pericolosamente la nave, ormai in balia della tempesta. Lo spessore delle nuvole e la forma poderosa e possente delle onde sono ciò che rende unico questo quadro. Il mare, nella sua dimensione di pericolo, si dimostra lo specchio di un’anima tormentata che non crede nello scorrere placido di un fiume, ma nella forza prorompente e primigenia della natura, che sembra anticipare La zattera della Medsusa di Géricault).

Molte altre opere sarebbero da prendere in considerazione; tuttavia, spero di avere reso l’idea di quanto questo museo abbia da offrire. Visitarlo è un piacere per gli occhi e un arricchimento culturale ineguagliabile, perché si tratta di un museo dall’ampio respiro artistico, una delle perle che Amsterdam ha da offrire. Ma soprattutto, a coloro che conoscono e ammirano l’arte italiana, offe la possibilità di ammirare un’altra arte, quella olandese, che riesce a toccare corde nuove, con stile e temi davvero pecuriali, che vale la pena conoscere e comprendere!

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