Su chi cadeva allora la condanna? Chi era da compiangere? Cosa poteva importarmi più del suo giardino e dei suoi divieti, dell’immoralità e della vita, del bene e del male? Ora che intendevo tutto di Eva, dalla nobiltà d’animo al nettare del corpo; ora che la mia espulsione veniva circoscritta dai termini dell’amore e della morte, mi sentivo davvero pronto ad affrontare la Storia. Capivo che mi aspettava la lotta e non piu la gratuita comodità del dono: ma sapevo che nel rovello e nell’agrezza, nella gioia come nello sconforto, m’era accanto Eva alleata e fedele. Che ci avrei fatto, dunque, in quel mondo di cartapesta, nove forse non si soffriva, ma dove l’intesa era sottomissione e la conoscenza diletto?
Passannante, L’ora della mezzanotte
