C’era in Vestfalia, nel castello del signor barone di Thunderten-tronckh, un giovane a cui la natura aveva conferito i costumi più miti. Il suo aspetto ne rivelava l’anima. Possedeva un giudizio abbastanza retto, unito a una grande semplicità; per questo, credo, lo chiamavano Candido. […] Pangloss insegnava la metafisico-teologo-cosmoscemologia. Dimostrava in maniera mirabile che non esiste effetto senza causa, e che, in questo che è il migliore dei mondi possibili, il castello del signor barone era il più bello dei castelli, e la signora baronessa la migliore delle baronesse possibili.
Voltaire, Candido ovvero l’Ottimismo, dal cap.1: «Come Candido fu allevato in un bel castello e come ne fu cacciato». Traduzione di Giovanni Fattorini.
