Tiresia a Creonte
Figlio, ripensa che a tutti gli umani
è comune l’errore, ma né stolto
né infelice può dirsi chi nel male,
nell’errore caduto, vuol sanarlo,
né vi persiste irremovibilmente.
Da durezza a stoltezza, il passo è breve.
Cedi ad un morto, ormai: non martoriare
un cadavere: è forza, questa, uccidere
l’ucciso? Col pensiero del tuo bene
a te parlo; e perciò ti parlo bene.
È la più dolce d’ogni cosa apprendere
da chi, parlando bene, indichi l’utile.
Tratto da Antigone di Sofocle
