Presto gli eroi abbandonarono l’origine. Dall’Ade della poesia non sarebbero più ritornati, fissi nei loro gesti per sempre, come gli abitatori del nulla visitati da Odisseo sulle rive dell’Acheronte. Morì con loro il mito, nel momento stesso in cui nacque e si compose in Opera: e alle opere-mito si sostituirono gli uomini-mito, che seppero mutare la loro esistenza in parola. Il poeta abbandonò la città: l’alba del nuovo giorno vide sulle strade del tempo e del mondo i discorsi e i sorrisi di Socrate. La tragedia di un tempo si mutò nella commedia divina di un uomo: e la guerra abbandonò le pianure di Troia per rinascere nelle fredde acque del Peloponneso.

Salvatore Lo Bue, La Storia della Poesia, vol. V,  Franco Angeli Editore.