Incipit del giorno – 30 maggio 2019

Qui cIMG_3404omincia la storia. Racconta come sono entrato in possesso del Libro sanguinoso e come ho incontrato l’una. Non è una storia per tipi dalla pelle sensibile e dai nervi deboli: a chi si trovasse in queste condizioni suggerisco di rimettere il volume sullo scaffale e di svignarsela con la coda fra le gambe nel reparto dei libri per fanciulli. Su, spicciatevi, sparite, trincacamomilla e piagnoni, cachinbraghe e ammonì, questa è una storia su un luogo in cui leggere è ancora un’avventura! E per avventura intendo ciò che dice la vecchia definizione del Dizionario zamonico: “Impresa temeraria suggerita dal bisogno d’esplorare o dalla spavalderia, con aspetti rischiosi per la vita, pericoli imprevedibili e, talora, esito fatale”.

Sissignori, sto parlando di un luogo dove, a leggere, si rischia d’impazzire. Dove i libri possono ferire, avvelenare e perfino uccidere. Solo chi, pur di leggere questo libro, sia veramente disposto a correre simili rischi, solo chi sia pronto a giocarsi la pelle pur di conoscere la mia storia mi segua nel prossimo paragrafo. Con tutti gli altri mi congratulo per la loro vile però salutare decisione di tirarsi indietro. Statemi bene, fifoni! Vi auguro una vita lunga e noiosa da morire. E con questo vi dico addio!

Walter Moers, La città dei libri sognanti.

 

Lascia un commento