
L’UOMO DAL FIORE – Ah, lo volevo dire! Lei dunque un uomo pacifico è… Ha perduto il treno?
L’AVVENTORE – Per un minuto, sa? Arrivo alla stazione, e me lo vedo scappare davanti.
L’UOMO DAL FIORE – Poteva corrergli dietro!
L’AVVENTORE – Già. E’ da ridere, lo so. Bastava, santo Dio, che non avessi tutti quegli impicci di pacchi, pacchetti e pacchetti… Più carico d’un somaro! Ma le donne – commissioni… commissioni… – non la finiscono più! Tre minuti, creda, appena sceso di vettura, per dispormi i nodini di tutti quei pacchetti alle dita; due pacchetti per ogni dito.
L’UOMO DAL FIORE – Doveva esser bello! Sa che avrei fatto io? Li avrei lasciati nella vettura.
L’AVVENTORE – E mia moglie? Ah sì! E le mie figliuole? E tutte le loro amiche?
L’UOMO DAL FIORE – Strillare! Mi ci sarei spassato un mondo.
L’AVVENTORE – Perché lei forse non sa che cosa diventano le donne in villeggiatura!
L’UOMO DAL FIORE – Ma sì che lo so. Appunto perché lo so.
Luigi Pirandello, L’uomo dal fiore in bocca, Edizioni La Vita Felice.
