Citazione del giorno – 26 agosto 2019

511e6VcrCeL._SY445_QL70_Una volta, Einstein si pose questa domanda: «Quanto ampia fu la libertà di scelta di Dio nella costruzione dell’universo?». Se la proposta dell’assenza di confini è corretta, Egli non ebbe alcuna libertà nella scelta delle condizioni iniziali. Avrebbe avuto ancora, naturalmente, la libertà di scegliere le leggi alle quali l’universo doveva ubbidire, ma questa, in realtà, potrebbe non essere stata poi una gran scelta: ci potrebbero infatti essere soltanto poche (e forse solo una) teorie complete unificate non autocontraddittorie e tali da permettere l’esistenza di esseri intelligenti. Ma possiamo interrogarci sulla natura di Dio anche se c’è solo una possibile teoria unificata, che si riduce a un semplice insieme di leggi ed equazioni. Che cos’è che soffia il fuoco vitale nelle equazioni, e crea un universo che esse possono descrivere? L’approccio solitamente adottato dalla scienza, quello di costruire dei modelli matematici, non può rispondere alla domanda del perché dovrebbe esserci un universo descrivibile da quei modelli.  Perché mai l’universo si dà pena di esistere? La teoria unificata ha una forza tale da determinare la sua propria esistenza? O ha invece bisogno di un creatore? E, in tal caso, questo creatore esercita qualche altro effetto sull’universo oltre a essere responsabile della sua esistenza? E chi ha creato questo creatore?

 

Stephen W. Hawking, La teoria del tutto. Origine e destino dell’universo, Rizzoli BUR, 2018 (penultima pagina).

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