Mi ero appena laureato. Era luglio, il sette precisamente. Sentivo di aver davvero bisogno di riposo. Gli ultimi tempi erano stati piuttosto laboriosi. Non che avessi mai profuso un impegno tale da consumarmi. Non avevo mai creduto che il lavoro nobilitasse l’uomo. Certo gli poteva conferire i mezzi per il sostentamento ma, come effetto collaterale, lo debilitava profondamente sul piano psicologico, oltre che fisico naturalmente. Pertanto, non avevo nessuna fretta di inserirmi nel cosiddetto mondo del lavoro e muovere i primi passi nel bel mezzo dell’età adulta. Sapevo di non essere destinato ad una brillante ascesa professionale con la mia laurea in Scienze Politiche. Avevo dunque, di fronte a me, tutto il tempo del mondo. 

Matteo Fais, Storia minima.