Una “Genesi” per tutti: come Tonelli ci spiega il vuoto, il caos e il big bang 

512KzKcqPbLOgni cultura e ogni religione, siano esse indiane, cristiane o altro, possiedono il loro racconto delle origini, la loro Genesi. Quest’ultima di solito narra di uno stato caotico che viene riorganizzato e dotato di vita da un essere potente e ordinatore. Questo tipo di racconto fa in modo che gli individui appartenenti ad un certo gruppo possano ritrovare la propria identità, riconoscendosi sotto una comune mitologia. Questa narrazione, almeno nella sua forma originaria e prototipica, presuppone l’esistenza di una divintà, che metta fine al caos. Coloro che non sono credenti, quindi, non possiedono una Genesi in cui riconoscersi, o almeno questa era la situazione fino a poco tempo fa. Costruire un racconto delle origini è infatti lo scopo dell’ultimo libro di Giacomo Tonelli, Genesi, edito Feltrinelli. Giacomo Tonelli è professore ordinario di fisica all’università di Pisa ed è stato uno dei membri del team che ha portato alla luce il bosone di Higgs. 

Il libro di Tonelli ha una chiara vena provocatoria, come si vede nella scelta del titolo che richiama il grande racconto biblico, o l’idea di suddividere l’opera in 7 capitoli, chiamati “giorni” con evidente rimando ai 7 giorni in cui dio creò il mondo. Quanto detto però non deve far perdere di vista il vero scopo del libro, che è quello di rispondere in maniera comprensibile ma accurata alle grandi domande che da sempre affliggono l’umanità: chi siamo? Da dove veniamo? Chi ci ha creato? 

Questo porta Tonelli ad abbandonare il linguaggio specialistico, nel tentativo di rendere il suo racconto comprensibile a tutti. 

Per questo il racconto delle origini fatto oggi dalla scienza deve essere conosciuto da tutti, come avveniva in ogni comunità dell’antica Grecia, in cui ognuno sapeva quali fossero i miti fondativi della propria polis. Per farlo tuttavia c’è da superare un grande ostacolo: bisogna fare i conti con la difficoltà del linguaggio scientifico.

Dove i termini tecnici (per es. neutrino, bosone o inflatone) sono necessari, questi ultimi vengono spiegati in maniera piana e con esempi presi dalla vita quotidiana. Tonelli vuole che le ultime scoperte della scienza possano essere accessibili a tutti, a prescindere da quanto esse possano essere specialistiche e tecniche; e in questo modo si può fermare la circolazione di falsi miti o credenze che non hanno nessuna base scientifica. Una di queste è l’idea che l’universo sia qualcosa di stabile, sempre uguale a sé stesso: 

Questo pregiudizio di un universo eterno, immutabile, perfetto, e quindi identico a sé stesso ab initio, arriva quasi fino ai giorni nostri. Stupisce di trovarlo, a inizio Novecento, persino nelle prime formulazioni della cosmologia relativistica.

Leggendo tra le pagine di quest’opera è impossibile non sentire l’entusiasmo che lo scrittore prova nei confronti della scienza delle origini e la sua meraviglia per quanto oggi sappiamo dell’universo, ma anche per tutto ciò che ancora rimane da scoprire. E il racconto delle origini che può fornirci la fisica e la cosmologia non ha eguali: 

La scienza ci narra le nostre origini con una storia molto più potente dei racconti mitologici perché per costruire questo racconto gli scienziati hanno scandagliato gli angoli più nascosti e minuti del reale, si sono avventurati nell’esplorazione di mondi più remoti e hanno dovuto fare i conti con stati della materia così diversi rispetto a quelli abituali da fare quasi vacillare le loro menti.

 Analogo stupore e entusiasmo nei confronti della scienza si ritrova anche nelle opere di Richard Dawkins, di cui ci siamo occupati altre volte su questo blog (L’estetismo razionale di Dawkins in “The magic of reality” e Richard Dawkins: l’uomo che smascherò l’orologiaio cieco). Tuttavia, c’è una differenza sostanziale tra i due autori: se Dawkins, infatti, è un razionalista puro, che in qualche modo condanna il culto religioso di qualsiasi tipo, perché fondato sulla fede e non sulla scienza, Tonelli ha un approccio più ecumenico. Accetta cioè la religione come dimensione umana necessaria ad alcuni individui ma vuole proporre una Genesi basata sulle ultime scoperte della scienza, senza per questo denigrare i miti tramandati di generazione in generazione nelle varie culture/religioni. Egli inoltre nell’ultimo capitolo ci tiene a sottolineare l’importanza delle discipline umanistiche quali l’arte, la filosofia o la letteratura, perché consentono all’uomo di sviluppare la propria immaginazione, abilità fondamentale per capire il nostro mondo e caratteristica che ci rende diversi da qualsiasi altra specie. L’immaginazione è per Tonelli il vero superpotere dell’uomo, ed è proprio questa facoltà che ha permesso alla scienza di andare avanti, di fare nuove ipotesi, di cercare altre teorie. 

Mi sento di consigliare davvero quest’opera a chiunque voglia dare uno sguardo consapevole alle nuove scoperte scientifiche in materia cosmologica senza prima frequentare un intero corso di fisica quantistica! La Genesi di Tonelli è scritta con una penna piana, chiara, dal tono a volte ironico e pieno di entusiasmo per la materia narrata. Si tratta di un libro che vuole rendere il lettore più consapevole e più attento alle verità scientifiche, senza mortificare la sua dimensione spirituale o religiosa. E proprio per il tentativo di bilanciare leggenda e verità, ma soprattutto arte e scienza, questo libro resta probabilmente una delle mie migliori letture del 2019!

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