Nel diciottesimo secolo, la maggior parte dei chimici accettava tacitamente il fatto che i composti avessero una composizione fissa e che gli elementi presenti in essi si combinassero in proporzioni precise e invariabili […]. Tuttavia, sulla questione non ci furono ricerche esplicite ne dichiarazioni finché Josep- Louis Proust, un chimico francese che lavorava in Spagna, non intraprese una serie di meticolose analisi, confrontando diversi ossidi e solfuri provenienti da tutto il mondo. Ben presto, egli si convinse che tutti gli autentici composti chimici avevano una composizione fissa –indipendentemente da come il composto fosse stato tenuto e da dove fosse stato trovato. «da un Polo all’altro» scriveva Proust  «i composti hanno identica composizione. Il loro aspetto può variare a causa delle modalità di aggregazione: non altrettanto le loro proprietà […]».

Oliver Sacks, Zio Tungsteno