Diciamo, è vero, che l’ora della morte è incerta; ma quando diciamo questo ci rappresentiamo quell’ora come situata in uno spazio vago e lontano, non pensiamo che abbia un qualsiasi rapporto con la giornata che è già iniziata e possa significare che la morte – o la sua parziale presa di possesso di noi, dopo la quale non ci lascerà più– potrà prodursi in questo stesso pomeriggio, così poco incerto, questo pomeriggio in cui l’impiego di tutte le ore e già tutto così ben stabilito.
Marcel Proust, I Guermantes.
