
Quando l’autorevole studioso Ulrich B. Philips dichiarò nel 1918 che lo schiavismo aveva impresso il glorioso timbro della civiltà sui selvaggi africani e sui loro discendenti, aprì la strada un lungo e appassionato dibattito. Mentre i decenni passavano il dibattito si infiammava, uno dopo l’altro gli storici si dichiaravano fiduciosi di aver decifrato il vero significato di quella “peculiare istituzione”. Ma in mezzo a tutta questa attività accademica, la situazione specifica della schiava donna è rimasta in ombra. le incessanti dispute sulla “promiscuità sessuale” O sulle inclinazioni “matriarcali”, più che illuminare, oscuravano la comprensione della condizione delle donne nere durante la schiavitù. Herbert Aptheker rimane uno dei pochi storici che abbiano cercato di fissare una base più realistica per capire le loro condizioni.
Angela Davis, Donne, razza e classe.
