
Creso vuole che Solone riconosca in lui non solo il più potente, ma il più felice fra gli uomini. Salone gli risponde citando, quale esempio di uomo felice, un ignoto ateniese che è morto, vecchio, in battaglia. Il punto di Solone non sta nel contrapporre l’uomo comune al potente. Questo sarebbe banale. Il suo punto è il paradosso greco sulla felicità: che si riesca a possederla soltanto con la morte. La felicità è un carattere della vita che esige la scomparsa della vita per esistere. Se la felicità è una qualità totale di un uomo, allora occorre aspettare che la vita di quell’uomo si compia con la morte.
Roberto Calasso, Le nozze di Cadmo e Armonia.
