
«Vostra sorella non fa alcuna distinzione nelle sue obiezioni a un secondo legame? O è ugualmente un crimine per chiunque? E coloro che sono stati delusi nella loro prima scelta, per l’incostanza del compagno o per le circostanze avverse, devono restare comunque indifferenti per il resto della vita?»
«Parola d’onore, non conosco i dettagli dei suoi principi. So solo che non l’ho mai sentita mettere in un solo caso la possibilità di perdono per un secondo innamoramento».
«Questo», disse lui «non potrà durare, ma un cambiamento, un cambiamento totale di sentimenti… No, no, non auguratevelo, perché quando le romanticherie di una giovane mente sono costrette a cedere, quanto spesso sono vinte da opinioni troppo comuni e troppo pericolose! Parlo per esperienza. È una signora che come te temperamento assomigliava molto a vostra sorella, che pensava e giudicava come lei, ma che poi è stata costretta… Per una serie di sfortunate circostanze…» Qui si interrompe improvvisamente, sembrò pensare di aver detto troppo, e la sua espressione diede vita a congetture che altrimenti non sarebbero passate per la mente a Elinor.
Jane Austen, Ragione e sentimento.
