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La pittura si estende a cose non afferrabili con i sensi; tali cose costituiscono la sua più alta meta, ed i Greci hanno fatto il possibile per raggiungerla come provano gli scritti antichi. Si racconta che il pittore Parrasio, il quale al pari di Aristide sapeva dipingere l’anima, riusciva perfino a esprimere il carattere di tutto un popolo. Egli dipingeva gli Ateniesi quali essi erano: buoni e a un tempo crudeli, leggeri e insieme ostinati, valorosi e vili. Se una rappresentazione di questo genere è possibile, non può esserlo se non per mezzo dell’allegoria, ossia di simboli che esprimano concetti generali.
Johann J. Winckelmann, Il bello nell’arte.