Incipit del giorno – 23 agosto 2021

Al canto di via dei Mercanti il segretario fece una profonda scappellata all’ingegner Ginoni, che  gli  rispose  col  suo  solito:  –  Buon  giorno,  segretario  amato!-  poi  infilò  via  San  Francesco d’Assisi  per  rientrare  in  casa.  Mancavano  venti  minuti  alle  nove:  era  quasi  certo  d’incontrar  per  le scale chi desiderava. A dieci passi dal portone intoppò sul marciapiedi il baffuto maestro di ginnastica Fassi, che leggeva delle prove di stampa: questi si soffermò, e mostrandogli i fogli, disse che stava scorrendo le bozze d’un articolo sulla sbarra fissa della maestra Pedani, scritto per il «Nuovo Agone», giornale di ginnastica, del quale egli era uno dei principali redattori. –  È  giusto,  –  soggiunse,  –  quello  che  dice.  Non  ci ho  da  dare  che  qualche  ritocco,  qua  e  là. Ah! È veramente una maestra di ginnastica. Non dico per scrivere: ciascuno ha le sue facoltà. E poi, nella ginnastica, come scienza, il cervello d’una donna non sfonda, si sa.  Ma come esecutrice, non ce n’è un’altra. Già, madre natura l’ha fabbricata per quello: le ha dato le proporzioni schelettoniche più perfette che io abbia mai viste, una cassa toracica che è una maraviglia. L’osservavo giusto ieri nella rotazione del busto, che faceva per esperimento. Ha la flessibilità d’una bambina di dieci anni.E  mi  vengano  a  dire  i signori  estetici  che  la  ginnastica  sforma  il  bel  sesso!  Quella  maneggia  i manubri  come  un  uomo,  e  ha  il  più  bel  braccio  di  donna,  se  lo  vedesse  nudo,  che  si  sia  mai  visto sotto il sole. La riverisco.  Cosí  egli  troncava  bruscamente  ogni  discorso  per  imitare  il  celebre  Baumann,  il  grande ginnasiarca, com’egli lo chiamava; che era il suo Dio. Il segretario rimase pensieroso.

Edmondo De Amicis, Amore e ginnastica, Einaudi 2010

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