Come sta l’editoria italiana? e altre novità libresche della settimana.

Una settimana di letture #14
Federica Breimaier

Dicembre è finalmente arrivato, portando con sé quella calda atmosfera natalizia fatta di luci sospese nelle vie, cioccolata calda, e palline brillanti che lo rendono uno dei mesi più magici dell’anno, consentendoci così di chiudere con un po’ di dolcezza un 2021 che, nonostante le speranze, si è dimostrato tanto lungo e difficile quanto il 2020.
Ma, lo sappiamo, dicembre è tempo di bilanci, e ciò vale anche per l’editoria italiana, che quest’anno è riuscita a recuperare le perdite economiche subite a causa dei vari lockdown. È quanto emerge dai risultati di una proiezione NielsenIQ, resi noti dall’Associazione italiana editori (Aie) durante un’anteprima online di Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria che si tiene alla Nuvola di Roma dal 4 all’8 dicembre (trovate qui l’articolo completo: Boom dei libri: il mercato vola verso un più 16%, uscito su La repubblica). Certo, questa notizia, di per sé positiva, andrebbe comunque letta al netto di alcuni caveat. Permangono infatti alcuni problemi, primo fra tutti il basso indice di lettura che contraddistingue la popolazione italiana. A ciò si è poi aggiunto l’aumento costante del prezzo della carta di cui aveva parlato Il Post in un articolo uscito qualche mese addietro:
La carta per fare i libri sta diventando un problema per l’editoria . Nel comunicato è stato anche sottolineato il costante aumento non solo delle vendite ma anche della produzione/pubblicazione di nuovi libri («ci sono settori che hanno registrato picchi pazzeschi: i libri su giochi e tempo libero registrano vendite aumentate del 235% e il fumetto +188%»). A questo punto non rimane che chiedersi: ma questa crescita, enfatizzata come chiaro sintomo della ripresa del settore, è davvero una buona notizia? Quale vantaggio si può avere nel generare una tale offerta, per una domanda che stagna a indici tanto bassi? E che dire poi dei generi che trainano tale tendenza, tra cui la narrativa compare solo in coda? Davvero il romanzo italiano non ha più niente da dire? Difficile pensare che l’unica soluzione per alzare gli indici di lettura sia affogare i lettori in un mare magnum di opere che non fanno nemmeno in tempo a restare sugli scaffali, prima di finire al macero (sprecando così un bene, la carta, che a quanto pare inizia a scarseggiare).
Forse occorrerebbe portare avanti un discorso più ampio sul legame tra editoria come mercato economico, e lettura come strumento per diffondere la cultura in una società (ovvero: a che serve pubblicare tanti libri, se poi nessuno li legge? O li legge solo un quarto della popolazione?). Ma questo è materiale per un altro articolo; vediamo piuttosto di cosa ci siamo occupati questa settimana.

La locandina della prossima (e ultima!) diretta del gruppo di lettura “La selva oscura”

✍️ Qui sul blog

Abbiamo incominciato proponendovi nella Citazione del giorno – 29 novembre 2021 le parole con cui Nietzsche riflette sul concetto di fama. In seguito, nella Citazione del giorno – 30 novembre 2021 avete avuto modo di rileggere le pungenti parole con cui Gruber si rivolge alle donne, incitandole a non farsi scoraggiare dalla facilità con cui uomini meno preparati riescono ad ascendere alle posizioni di potere. Nel suo accorato appello, la giornalista sprona le donne a studiare, ma soprattutto a far valere la propria competenza, alzando la voce e fregandosene di chi le vorrebbe educate e compite, e soprattutto silenziose.

Cliccando sull’immagine trovate il post dove vi parlavo di “Basta” di Gruber


Sul versante della narrativa vi abbiamo proposto tre estratti:

A concludere la settimana, è uscita la Frase del giorno – 4 dicembre 2021 in cui Vittorio Sgarbi descrive il rapporto intercorso negli ultimi quarant’anni tra arte e politica nel nostro Paese.

📷 Su Instagram

  • Lunedì è uscito un post in cui vi parlo di Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi, un libro che è un inno alla letteratura, non solo come svago e fuga (seppur questo tema non manchi), ma come strumento per comprendere anche le più terribili realtà, come quella della repressione politica. È propio tra queste pagine che diventa evidente come le grandi opere della letteratura siano in grado, grazie all’universalità che le contraddistingue, di valicare i confini culturali tra i popoli, riuscendo nell’intento di dialogare con ogni individuo. Potete leggere il post nella sua interezza cliccando qui.
Cliccando sull’immagine potrete leggere il post che ho dedicato a questo romanzo
  • Come ogni due settimane, è uscito per la rubrica #vileggounapoesia un video in cui Maresa vi ha letto “Paura seconda” di Vittorio Sereni, tratta da Stella variabile. Lo trovate cliccando qui.

  • Della stessa composizione, Maresa vi ha offerto anche un denso commento sotto forma di post, che potete invece trovare cliccando qui.

  • Sono infine usciti per il GdL, organizzato insieme ad Adele di @lostinaclassicworldLa selva oscura (di cui si terrà venerdì 10 dicembre ore 21.00 l’ultima diretta Instagram) gli ultimi due canti del Paradiso dantesco, letti da Gerardo:
Cliccando sul testo potrete leggere il commento di Maresa alla poesia di Vittorio Sereni letta questa settimana

📚 Curiosità dall’internet

Di seguito, un elenco di articoli e post che hanno attirato la nostra attenzione:

  • Ricordo di Pier Vittorio Tondelli di Paolo Landi, uscito su DOPPIOZERO: «Ho conosciuto Pier Vittorio Tondelli nel 1983, un anno dopo la pubblicazione del suo secondo romanzo, Pao Pao. Allora gestivo la programmazione del Teatro Affratellamento di Firenze e, come attività collaterali, organizzavamo presentazioni di libri.» [Leggi il resto dell’articolo…]

  • Greta Thunberg: rabbia e fallimento in cui Marco Belpoliti ripercorre la storia dell’ormai celebre giovane svedese e delle sue battaglia per la difesa dell’ambiente: «Due anni fa sulla scena mediatica mondiale è comparsa in modo ultra-visibile Greta Thunberg. Era il settembre del 2019 e la pandemia non sapevamo ancora cosa fosse, e neppure il Covid 19.» [Leggi il resto dell’articolo…]

  • “Con l’indifferenza del disprezzo”. Joseph Conrad, il presente & Marcel Proust uscito questa settimana per Pangea: «Finalmente, poteva riposarsi, cedersi. In Joseph Conrad, sempre, è la ruvida competenza dell’uomo di mare, che va fino in fondo, con una costanza che sfiora l’ossessione. Scriveva, in una lingua non sua – la terza: nato Korzeniowski, come si sa, a Berdyčiv, in prossimità russa, si esprimeva, quanto a fatti letterari, in francese –, navigando: l’oceano era sostituito dal foglio bianco, lo schooner dalla penna.» [Leggi il resto dell’articolo…]

  • La coscienza di sé. Lezione del filosofo Giuseppe Girgenti apparso su Socialbg: «Nel romanzo incompiuto di Novalis ambientato nell’Egitto mitizzato un novizio entra nel tempio della dea Iside e violando il divieto solleva il velo che la ricopre. “Cosa vide (Sahe er)? Meraviglia delle meraviglie, vide sé stesso (Er sah Wunder des Wunders, Sich Selbst)” (I discepoli di Sais). In un’altra versione Novalis racconta di due amanti Giacinto e Fior di Rosa che separati dalla sorte vanno in infinito pellegrinare l’uno in cerca dell’altro.» [Leggi il resto dell’articolo…]

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