
Il suo studio, battezzato Officina, è l’unico ambiente luminoso della Prioria, e anche il più inaccessibile, chiuso a chiave sia quand’era presente sia quand’era assente, per preservare manoscritti e libri preziosi. D’Annunzio di rado vi ammetteva ospiti, costretti per entrare a salire tre gradini e varcare una porticina chinando il capo, in omaggio al suo genio. Scompariva in esso per sessioni solitarie di lavoro che potevano durare giorni e giorni. Accanto al tavolo un busto tiene vivo il ricordo dell’amata Eleonora Duse, ma il volto dell’attrice è coperto da un velo, perché il poeta temeva che i bagliori della sua bellezza e il tumultuare dei ricordi lo distraessero.
Mauro Novelli, La finestra di Leopardi.

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