Ci ha lasciato Piero Angela, l’attentato di Samal Rushdie, e altre storie librose di questa grigia settimana

Una settimana di letture #45
Federica Breimaier

Foto di cottonbro:

Non è stata una settimana facile per il mondo della cultura. Proprio mentre scrivo questa rassegna, mi raggiunge la notizia della morte di Piero Angela, volto noto della divulgazione scientifica, diventato celebre grazie al suo Quark: uno dei molti programmi con cui riuscì ad entrare nelle case degli italiani e parlare di biologia, fisica, storia e molto altro. Nato a Torino nel 1922, Angela, che alla RAI ha lavorato per più di 70 anni, credeva molto nell’educazione come motore del progresso e del cambiamento, oltre ad essere un convinto sostenitore della libertà di pensiero e della diversità. 

Tutta la storia della vita sulla Terra ci insegna che la «diversità» è un valore fondamentale. La ricchezza della vita, infatti, è dovuta alla sua diversità: diversità di enzimi, di cellule, di piante, di organismi, di animali. Anche per la storia delle idee è stato così. La diversità delle culture, delle filosofie, dei modelli, delle strategie e delle invenzioni ha permesso la nascita e lo sviluppo delle varie civiltà.

A lasciarci non è solo un uomo dalla straordinaria lucidità mentale e dall’insaziabile curiosità; a lasciarci è anche un modo di fare televisione, ormai scomparso, il cui scopo era sì di far spettacolo, ma con l’intento di educare, informare, renderci insomma cittadini più consapevoli, secondo il motto latino «ludendo docere», tanto caro allo stesso Angela.

Qual è il modo migliore per onorare la memoria di un personaggio di questo calibro? Io ritengo sia quello di portare avanti la sua lezione, rileggendone le parole e riascoltandone il pensiero. Dunque se desiderate ripercorrere la vita del più famoso divulgatore italiano, vi consiglio l’articolo uscito sabato su Il Post È morto Piero Angela, mentre Perché Piero Angela scelse quel titolo e quella sigla per il suo programma vi racconta la nascita di Quark, se invece volete sapere qualcosa in più, non solo sul divulgatore, ma anche sull’uomo, vi consiglio 90 cose sui 90 anni di Piero Angela, pubblicato in occasione del suo novantesimo compleanno. Un’interessante lettura è anche Il mio lungo viaggio, sul quale l’autore scrive:

Non è un libro di divulgazione scientifica, ma un racconto personale dedicato al pubblico che da tanti anni mi segue nel mio lavoro, spesso con vero affetto. Il libro racconta le mie esperienze di lavoro, il “dietro le quinte” di oltre mezzo secolo di televisione. Ma per la prima volta rispondo anche a certe domande che spesso mi vengono rivolte in occasione di incontri o conferenze, e che riguardano la mia vita, la mia formazione, gli inizi in RAI, il pianoforte, persino la mia infanzia.

Precedente a questa triste notizia, è arrivata da New York quella dell’attentato a Salman Rushdie, scrittore indiano, nato a Bombay nel 1947 e trasferitosi poi in Inghilterra dall’età di 14 anni. Accoltellato da un ragazzo di 24 anni di nome Hadi Matar, Rushdie è diventato famoso per il suo I versi Satanici (1988), un’opera comico-fantastica che affronta il tema dei conflitti culturali e psichici generati dalla società multietnica. In uno dei capitoli viene romanzato un episodio della vita di Maometto, espunto dal “canone” islamico e ritenuto dunque apocrifo, in cui il profeta viene ingannato dal diavolo, diventando protagonista di una serie di eventi considerati blasfemi da molti credenti (fonte). Bandito dalla maggioranza degli stati musulmani, il libro costerà a Rushdie una fatwa, ovvero una sentenza emessa da un’autorità religiosa e teoricamente vincolante per tutti i musulmani (fonte), con cui Khomeini nel 1989 lo condannava a morte. Le ripercussioni sono state violente e non hanno riguardato solo l’autore, ma anche il traduttore giapponese Itoshi Sagurashi, ucciso nel 1991, l’italiano Ettore Capriolo, accoltellato nello stesso anno, e l’editore norvegese William Nygaard, ferito nel 1993 con tre colpi di pistola (fonte). 

Sebbene non confermata, l’ipotesi più plausibile è dunque che l’attentato sia da ricondurre proprio alla fatwa lanciata più di 30 anni fa. Se ciò fosse vero, quanto accaduto a Rushdie sarebbe il più recente dei numerosi attacchi con cui il mondo degli estremismi  cerca di imbrigliare la cultura del pensiero libero. Non è certo l’unico (come si accennava in È successo davvero, è successo ancora: l’America cancella il diritto all’aborto a livello federale), e non sarà certo l’ultimo. Per ora non ci resta che sperare in una ripresa di Rushdie, che purtroppo versa in condizioni gravi, e provare a trarre qualcosa di buono da questo evento. Come? Informandoci, leggendo i suoi scritti, ricordandoci di distinguere religione e fanatismo, ma soprattutto continuando a difendere l’autodeterminazione dell’individuo come diritto fondamentale di qualsiasi civiltà. 

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Questa settimana vi abbiamo proposto l’incipit di tre libri:

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Accanto a questi post, sono comparse la Poesia del giorno – 10 agosto 2022 di Eugenio Montale e la Citazione del giorno – 13 agosto 2022 di Charlotte Brönte

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Lunedì è uscito un post dedicato all’ultimo romanzo di Joël Dicker Il caso Alaska Sanders, che potete leggere cliccando sulla foto qui accanto.

Inoltre per la rubrica Vi leggo una poesia Maresa ha pubblicato la lettura di Il dono più grande di Matteo Maxia che potete riascoltare sulla pagina della nostra rubrica qui

📚 Curiosità dall’internet

Come sempre ecco una lista di articoli che questa settimana hanno attirato la nostra attenzione:

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