Pillola di poesia: Aleksandr Blok.

Un motivo per amare Blok? Perché la sua poesia è una poesia di confine, che avverte tutto il fermento sotterraneo del cambiamento a venire, della crisi della borghesia, della prossima burrasca. Nei suoi versi, che rappresentano la migliore espressione del simbolismo russo, si avverte il serpeggiare dell‘ansia per il crollo del vecchio mondo, la cui percezione è espressa attraverso costrutti allusivi e  forme alogiche e impersonali. La produzione di Blok attraversa varie fasi in cui è possibile rilevare i seguenti motivi: la serenità familiare in cui è cresciuto (prime opere); l‘influenza del filosofo Solov‘ëv; il simbolismo metafisico; la prosaicità dei temi come la sofferenza dei poveri e la realtà sociale dell‘epoca; il teatro drammatico che finisce col bloccare il suo lirismo; la produzione di lettere e diari; la metafisica del non essere; l’uso delle metafore che hanno portato il poeta a creare immagini a più livelli; la sua Russia; lo sviluppo della sua poesia come un romanzo lirico incentrato sulla figura reale del poeta; l‘influenza della musica nella composizione dei suoi versi. 

E a proposito di musica bisogna sottolineare come Blok fosse uno dei primi poeti ad allontanarsi dai canoni ritmici e dalle sollecitazioni metronomiche tipiche del XIX secolo, rendendo così i suoi versi più musicali. Lui stesso paragonava il processo creativo a una melodia, affermando che in esso si arrendeva alla volontà della natura e scriveva come se stesse semplicemente registrando i suoni che gli arrivavano alle orecchie.

Chi legge Blok può comprendere come lui sia stato lo specchio stesso dell’inquietudine del momento storico in cui ha vissuto; chi prende confidenza con il suo poetare sente la costante evocazione di immagini che stimolano gradi percettivi diversi. Nella poesia di Blok tutto è filtrato dall‘anima. Non c’è tangibilità, sussiste un chiaroscuro della percezione dell’essere. (M.)

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