Citazione del giorno – 12 ottobre 2022

A) I cataloghi devono essere divisi al massimo: deve essere posta molta cura nel dividere il catalogo dei libri da quello delle riviste, e questi da quello per soggetti, nonché i libri di acquisizione recente dai libri di acquisizione più antica. Possibilmente l’ortografia, nei due cataloghi (acquisizioni recenti ed antiche) deve essere diversa; per esempio nelle acquisizioni recenti retorica va con un t, in quella antica con due t; Chajkovskij nelle acquisizioni recenti col Ch, mentre nelle acquisizioni antiche alla francese, col Tsch.
B) I soggetti devono essere decisi dal bibliotecario. I libri non devono portare, come hanno preso una pessima abitudine ora i volumi americani, nel colophon un’indicazione circa i soggetti sotto cui debbono essere elencati.
C) Le sigle devono essere intrascrivibili, possibilmente molte, in modo che chiunque riempia la scheda non abbia mai posto per mettere l’ultima denominazione e la ritenga irrilevante, in modo che poi l’inserviente gliela possa restituire perché sia ricompilata.
D) Il tempo tra richiesta e consegna dev’esser molto lungo.
E) Non bisogna dare più di un libro alla volta.
F) I libri consegnati dall’inserviente perché richiesti su scheda non possono essere portati in sala consultazione, cioè bisogna dividere la propria vita in due aspetti fondamentali, uno per la lettura e l’altro per la consultazione, cioè la biblioteca deve scoraggiare la lettura incrociata di più libri perché provoca strabismo.
G) Deve esserci possibilmente assenza totale di macchine fotocopiatrici; comunque, se ne esiste una, l’accesso dev’essere molto lungo e faticoso, la spesa superiore a quella della cartolibreria, i limiti di copiatura ridotti a non più di due o tre pagine.
H) Il bibliotecario deve considerare il lettore un nemico, un perdigiorno (se no sarebbe a lavorare), un ladro potenziale.

Umberto Eco, De Bibliotheca. 1982.

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