Ma la critica letteraria serve ai lettori? «La stanza sull’acqua» di Roberto Pazzi, la diretta proustiana

Una settimana di letture #58
Federica Breimaier

Essendomi laureata in linguistica e letteratura inglese e italiana, ho dovuto fare i conti con la critica letteraria per metà del mio percorso accademico. Essa è stata, prima di tutto, un dovere, anche perché i testi da leggere, spesse volte, non erano scelti consapevolmente e autonomamente, ma imposti, oppure necessari per raggiungere un fine (un lavoro di seminario, un esame, ecc…). Quando scelsi di diventare una linguista – un momento della mia vita che confesso di non saper identificare appieno; di fatto forse lo sto ancora scegliendo… chi lo sa…– ecco, in quel momento fui contenta di lasciarmi alle spalle la critica letteraria, per dedicarmi alla lettura fine a se stessa.

Perché vi dico tutto questo? Perché proprio questa settimana mi sono accorta di come, seguendo strade diverse, la letteratura critica sia di fatto rientrata nella mia vita dalla finestra, solo che questa volta è stata una mia scelta ed è successo proprio attraverso questo blog. Mercoledì, sul nostro profilo IG, vi ho parlato (in un post che potete andare a recuperare più sotto, nella sezione dedicata), di due saggi che mi hanno accompagnata nella lettura della Ricerca di Proust e nella preparazione delle dirette. Si tratta di due utili lavori che ho trovato anche piacevoli da leggere, e nel farlo ho realizzato una cosa, ovvero che, come accade per la scienza, anche la critica letteraria ha una dimensione divulgativa. Accanto agli articoli accademici, che di solito scivolano in formalismi da iniziati, trovo interessanti i saggi che, pur affidandosi agli strumenti della critica, hanno come modello ideale un lettore che non sia per forza un cattedratico, ed era proprio il caso di questi due libri, scritti peraltro da studiosi accademici.

Insomma, mi pare che, soprattutto quando si parla di classici, la critica possa essere d’aiuto anche a coloro che sono lettori per piacere e non per lavoro, per approfondire un autore o delle opere che ci hanno particolarmente interessato. A convincermi di ciò ha contribuito l’interessantissimo articolo (lo so, sono di parte, ma che ci volete fare…) pubblicato da Maresa questo venerdì, nella nostra serie Pillole di saggistica. In Pillola di saggistica: Pieroni, Solov’ëv e Kasatkina su Dostoevskij, pubblicato in occasione dell’anniversario della nascita di Dostoevskij, infatti, Maresa ci ha parlato di tre opere che si sono occupate di questo capitale autore della letteratura, analizzandone sia il profilo biografico, sia alcune delle opere più importanti.

Ma ora lasciamo l’ambito della critica letteraria, voltando lo sguardo ai contenuti pubblicati questa settimana sui nostri canali social.

✍️ QUI SUL BLOG

È uscita lunedì una nuova recensione di Gerardo: L’affascinante epifania dell’irreale in «La stanza sull’acqua» di Roberto Pazzi, in cui si riassumono le tematiche più importanti del romanzo dell’autore ferrarese, uscito in una nuova edizione proprio domenica scorsa (ne abbiamo parlato nella rassegna L’avventura alessandrina di Roberto Pazzi, La prigioniera di Proust, e l’occasione persa di Desiati).

Oltre a ciò abbiamo pubblicato 2 incipit e 2 citazioni:

Clicca su “play” per vedere il video

📷 SU INSTAGRAM

Si è tenuta domenica scorsa la nona diretta del gruppo di lettura Proust ritrovato, con cui quest’anno ci siamo proposti di leggere insieme Alla ricerca del tempo perduto. Nel corso della serata, Gerardo e io abbiamo chiacchierato attorno a La prigioniera, quinto volume della Ricerca, discutendo del tema che ne costituisce di fatto il filo rosso, ovvero la gelosia, e del suo rapporto con l’amore, ma anche con la società. Se volete riascoltare la diretta, la trovate, come sempre, sulla pagina dedicata al gruppo, poche righe più sopra, oppure cliccando sul video qui accanto.

Questa settimana abbiamo poi pubblicato 3 post su IG:

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In questo, uscito parallelamente alla recensione di Gerardo L’affascinante epifania dell’irreale in «La stanza sull’acqua» di Roberto Pazzi vi ho raccontato un po’ della storia di Cesarione, protagonista del romanzo, di cui ci informava già Plutarco, figlio di Cesare e Cleopatra.

Qui invece vi ho parlato un po’ di come ho preparato in questi mesi le dirette proustiane. Ho pensato fosse questo il momento più adatto visto che quella tenutasi domenica scorsa era la mia ultima diretta e quindi volevo, diciamo così, ringraziare virtualmente due libri che più di una volta mi hanno accompagnata nella preparazione, sia dal punto di vista narrativo (sottolineando i punti più importanti della trama), sia dal punto di vista tematico.

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Qui invece abbiamo ricordato l’anniversario della nascita di Fyódor Mikháylovich Dostoevskij, avvenuta l’11 novembre 1821. Per l’occasione vi ho posto una domanda molto gettonata nelle chiacchiere libresche: preferite Tolstoj o Dostoevskij? Se volete dirci la vostra, non avete che da cliccare sulla foto qui accanto!

📚 GLI ARTICOLI CULTURALI

Come sempre ecco una lista di articoli che questa settimana hanno attirato la nostra attenzione:

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