I momenti bui, l’opera di d’Alembert e il centenario proustiano

Una settimana di letture #59
Federica Breimaier

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Stiamo attraversando un momento buio. Sapevamo che sarebbe successo, l’abbiamo visto arrivare da lontano. E non parlo solo di quanto sta accadendo in Italia, dove, con il pretesto dei rave party, è diventato legge un decreto sui raduni pericolosi, che rischia di minare la libertà di espressione e protesta, o, ancora, dove si porta a giudizio un autore e attivista come Saviano, che davanti all’ennesima strage di migranti dà dei “bastardi” a chi quella strage l’ha resa possibile. No: parlo anche di quanto accade nel resto del mondo. Come non pensare alla lotta che uomini e donne dell’Iran stanno portando avanti da più di tre mesi ormai, per ribaltare un regime che li vuole soffocare nell’oscurantismo e nell’ignoranza? Sono tempi bui, sì, perché quella sete di libertà, di autodeterminazione, la stanno pagando e molti la pagheranno con la vita, e non solo per strada, ma anche sul patibolo, a sangue freddo.

Eppure, nonostante la libertà di parola sia quotidianamente minacciata in modo più o meno velato nelle diverse parti del mondo, e quindi anche nella mia Europa, non posso far a meno di avere fiducia nel progresso, di credere che alla fine il compito di noi, posso dire “intellettuali”? (speriamo non si offenda nessuno), non sia quello di guardare con disfattismo allo stato delle cose, quanto piuttosto di usare gli strumenti che possediamo per diffondere un certo tipo di idee, per lasciarle vagare, con la fiducia che prima o poi raggiungeranno orecchie in cui piantare i semi dell’accoglienza, della comprensione, dell’apertura.

È allora, in un momento buio come questo, che vorrei ricordare un autore, filosofo e matematico, che grazie all’importanza data alla divulgazione del sapere, e all’avanzamento dei diritti, è stato uno dei protagonisti del cosiddetto «secolo dei lumi»: Jean-Baptiste Le Rond d’Alembert. Nato a Parigi il 16 novembre 1717, fece parte di quel gruppo di intellettuali europei portavoce di un rinnovamento culturale mirante alla creazione di una società laica, basata sul pensiero libero. Ancora oggi d’Alembert viene considerato una delle prime figure di scienziato divulgatore, il cui stile lineare ma affascinante fu in grado di spiegare difficili concetti matematici ad un pubblico di non accademici. Convinto sostenitore di un’opera educativa che non fosse riservata solo alla nobiltà, ma anche ai ceti borghesi emergenti, progettò, insieme al collega Diderot, la famosa Enciclopedia, così da racchiudere in essa tutto il sapere scientifico, artistico, filosofico e culturale, e renderlo disponibile a chiunque. L’Enciclopedia vide la luce a Parigi tra il 1751 e il 1772; con i suoi 17 volumi di testo e 11 di tavole, è ancora oggi considerata un pilastro della società occidentale. Nel suo Discorso preliminare all’Enciclopedia, d’Alembert offrì una classificazione delle scienze, che rimarrà uno dei suoi testi più letti, poiché emblema dello spirito empirista e dell’ideologia scientifica, che contraddistinsero la sua opera e il movimento illuminista cui appartenne.

Ecco, il ricordo di questo eclettico intellettuale ci rammenti che il sapere, il senso critico e la libertà di pensiero non sono mai da dare per scontati, che in qualsiasi epoca occorre lottare per mantenere, o in alcuni casi, conquistare questi diritti, e che essi vanno allenati, sempre. Come? Leggendo, ascoltando, discutendo. Quello che proviamo a fare qui, con voi, ogni settimana!

🎙 IL PODCAST

È uscita giovedì scorso una nuova puntata del podcast Ti leggiamo una femminista che questa settimana era dedicata a Reni Eddo-Lodge e al suo Perché non parlo più di razzismo con le persone bianche. Si tratta di un saggio che come alcuni di voi sanno ho letto e amato, perché capace di parlare del disagio che spesso porta con sé l’essere attivista. La riflessione sull’opera è molto puntuale e ricca di spunti; se volete potete ascoltarla gratuitamente su Apple podcast (https://podcasts.apple.com/ch/podcast/ti-leggiamo-una-femminista/id1533527781?i=1000586531937), oppure su Spotify (https://open.spotify.com/episode/41Wt7cB1g3hWfAEXU2fRFU?si=711c29a2403c4039). Di questo saggio avevamo parlato anche io e Lisa in una diretta che potete riascoltare cliccando qui.

✍️ QUI SUL BLOG

Questa settimana abbiamo pubblicato due articoli:

  • Carlo Emilio Gadda, l’interprete dell’assurdità del mondo (di Vittorio Panicara), in cui si offre un profilo di questo autore del Novecento italiano, in occasione dell’anniversario della sua nascita, avvenuta a Milano il 14 novembre 1893. Di Gadda, noto soprattutto per il suo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, si ripercorrono sia le vicende biografiche, sia i diversi stili esplorati. Per rileggere questo contributo, non avete che da cliccare sul titolo qui sopra.
  • Proust ritrovato: a ciascuno il suo, un articolo a 8 mani, pubblicato in occasione del centenario della morte di Marcel Proust (18 novembre 1922). In questo pezzo, ognuno di noi quattro autori di Giornate di lettura ha raccontato qualcosa del suo rapporto con l’opera proustiana, in un affresco di riflessioni e suggestioni letterarie.

Accanto a ciò vi abbiamo proposto:

📷 SU INSTAGRAM

Su questo nostro canale, che potete seguire cercando o cliccando @giornate_di_lettura, abbiamo pubblicato 3 post:

Clicca sulla foto per leggere il post

Lunedì è uscito un post, dedicato all’anniversario della nascita di un grande della letteratura del Novecento italiano: Carlo Emilio Gadda. Gadda nacque infatti il 14 novembre 1893, e per celebrare questa ricorrenza vi abbiamo chiesto quale fosse il vostro rapporto con questo autore; per molti di voi, come per me del resto, il primo incontro era avvenuto al liceo. Non avete visto il post? Volete dirci quale è il vostro rapporto con Gadda? Allora basta commentare qui sotto, in fondo all’articolo, oppure cliccare sulla foto qui accanto e lasciare un pensiero al fondo del post.

Per la nostra rubrica Vi leggo una poesia Maresa vi ha proposto la lettura di Canzone d’autunno di Paul Verlaine. Se volete potete riascoltarla cliccando sul link della pagina in rosso qui sopra. Oppure potete cliccare sull’immagine qui affianco per raggiungere il reel. Se questo vi è piaciuto potete lasciarci un ♥️.

Venerdì, giorno, come detto, dell’anniversario proustiano, abbiamo postato una foto che ci vede per la prima volta tutti e quattro insieme. Invitati a parlarci della vostra esperienza con Proust, molti di voi hanno espresso apprezzamento per il nostro progetto Proust ritrovato, e di questo vi siamo molto grati. Se non l’avete ancora fatto, potete raccontarci qualcosa del vostro rapporto con Proust nei commenti, cliccando qui accanto sulla foto. 

📚 GLI ARTICOLI CULTURALI

Come sempre ecco una lista di articoli che questa settimana hanno attirato la nostra attenzione:

2 commenti

  1. […] Come negli anni passati, più che mai in questo, abbiamo sentito la necessità di discutere con voi gli avvenimenti, non solo editoriali, ma culturali, sociali e geopolitici del nostro tempo. L’abbiamo fatto nelle rassegne domenicali, introdotte l’anno scorso, dove abbiamo parlato della cancellazione della legge federale sull’aborto (È successo davvero, è successo ancora: l’America cancella il diritto all’aborto a livello federale), di quanto accade ancora oggi in Ucraina (Cosa ci insegna l’Ucraina, e altre, necessarie, storie di questa settimana) o delle proteste in Iran (I momenti bui, l’opera di d’Alembert e il centenario proustiano). […]

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