Citazione del giorno – 5 dicembre 2022

Vedo con sgomento una sorta di desistenza civile, un ritrarsi anche da parte di coloro cui, di fronte al baillame, toccherebbe dire una parola. Il popolo italiano, la “gente” come usa dire oggi con sovrabbondanza di “g”, in passato è stato fazioso, partigiano, poco educato alle contese civili. Ebbene a me pare che abbia perduto, o stia perdendo, quei caratteri forse non ideali ma pur sempre costituenti il segno d’una partecipazione, di una passione per la cosa pubblica. […] E in questa sospensione d’autorità, nello sgretolarsi dello Stato, nel parapiglia generale, nel chiudersi dentro il proprio “particulare”, io vedo lo spazio per suggestioni autoritarie. Non mi riferisco tanto a uomini o forze in “agguato”, quanto a quella “internazionale del potere” fatta di mafie, di narcodollari, di crimine, di grandi e oscuri capitali, la quale tende a sovrastare e condizionare la stessa azione dei governi nazionali. Uno stato allo sbando è tanto più esposto al rischio di essere eterodiretto.

Mario Luzi, Rottami e maschere riempiono la scena, in l’Unità, 12 febbraio 1996.

Fonte (foto e testo):
https://www.treccani.it/enciclopedia/mario-luzi_%28Dizionario-Biografico%29/

Se volete approfondire la figura di questo poeta, potete farlo qui: RICORDANDO LUZI (di Vittorio Panicara).

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