Un difficile bilancio, Massimo Zamboni, Emily Dickinson e una lettrice delusa

Una settimana di letture #62
Federica Breimaier

Da quando esiste, è in queste prime righe della rassegna che vi riporto alcune mie riflessioni, talvolta adirate, altre entusiaste, su quanto avvenuto nel corso della settimana. In questo blog ci occupiamo principalmente di due tematiche: la letteratura da un lato, e i diritti civili dall’altro. Di solito sono quest’ultimi a fare capolino con più frequenza, poiché protagonisti della nostra più recente attualità. È successo anche negli ultimi giorni, solo che stavolta sono due le notizie che mi hanno colpita, una buona, ottima anzi, e l’altra devastante. Siamo a Natale, la prima neve sta ricoprendo il giardino di fronte casa mia, e io vorrei tanto dimenticare la seconda, focalizzare la mia attenzione sulla prima; ma so che se lo facessi non sarei onesta. E allora eccomi qui. 

Questo giovedì è stata eseguita La prima condanna a morte dall’inizio delle proteste in Iran su un ragazzo di 23 anni di nome Mohsen Shekari, per aver partecipato alle proteste contro il regime. È ingiusto, è crudele, e più questa notizia la leggo o la ascolto, ne parlo o ne scrivo, come sto facendo adesso, più mi toglie il fiato: è un pugno nello stomaco. E vorrei avere le competenze e la lucidità per dirvi di più, per fare discorsi sull’ingiustizia, sull’ordine mondiale, sulla società, sulle rivoluzioni. Ma non ci riesco. Sento solo tanta rabbia e disgusto, perché una cosa del genere non può capitare: non si può morire così! Né a 23 anni né mai. So che molti di voi vorrebbero non pensarci, siamo sotto le feste. Dobbiamo pensarci, invece, dobbiamo soffrire, dobbiamo restare umani.

Nel frattempo, però, come vi dicevo, lo stesso giovedì è arrivata un’altra notizia, di quelle che mi piacerebbe ricevere più spesso, perché vuol dire che, per quanto difficile, dolorosa e non sempre vincente, la lotta verso il progresso e il riconoscimento dei diritti civili si sta muovendo nella direzione giusta. Mancano ancora poche formalità e poi Gli Stati Uniti garantiranno i matrimoni gay a livello federale! Come scrive il Post, «La nuova legge però servirà per imporre al governo federale di riconoscere qualsiasi matrimonio sia stato legalmente celebrato negli Stati Uniti: è insomma una sorta di “copertura legale”, pensata nel caso in cui la Corte Suprema debba prendere decisioni che ribaltino la sentenza del 2015». Biden insomma ha voluto giocare d’anticipo e ha fatto bene, visto quanto dichiarato dalla stessa Corte Suprema in passato, dimostrandosi uno dei presidenti democratici più progressisti.

Proprio  sulla figura controversa di Biden e sui suoi (in)successi si concentra la nuova puntata di GLOBO, il podcast del Post, gratuito, dedicato alla politica estera. Se volete ascoltare la trasmissione di questa settimana, ve la lascio qui: Stiamo sottovalutando Joe Biden.

Prima di continuare con la nostra rassegna, vi ricordo che potete sempre abbonarvi a Giornate di lettura. È gratuito, basta lasciare la vostra mail qui sotto:

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Questa settimana abbiamo pubblicato due articoli: 

  • Il ventunesimo incontro del Caffè Letterario di Zurigo (11 novembre 2022) in cui Vittorio vi ha offerto un resoconto dell’ultimo incontro del caffè letterario di Zurigo. Protagonista della serata è stato un romanzo di Massimo Zamboni dal titolo La trionferà. Si tratta di un’opera in cui «Zamboni, per quanto consapevole della sconfitta storica del comunismo, rifiuta lo spirito di conciliazione di Guareschi e nonostante tutto pronuncia parole di fede nei suoi ideali di gioventù e nella bandiera rossa».
  • In memoria di Emily Dickinson (10 dicembre 1830/15 maggio 1886) in cui Maresa vi offre invece un profilo biografico e letterario di una poeta, la grandezza della cui opera risiede «nel saper cogliere magistralmente le manifestazioni mentali e naturali con gli espedienti della lingua e con una intensa e dolorosa idea dell’esistenza che l’ha fiancheggiata per tutta la vita».

Oltre a ciò, abbiamo publicato:

📷 SU INSTAGRAM

Si è tenuta domenica scorsa la penultima diretta del nostro gruppo di lettura Proust ritrovato, che quest’anno si proponeva di rileggere tutta Alla ricerca del tempo perduto. Durante la serata Gerardo e Maresa vi hanno riassunto gli eventi narrativi e le riflessioni tematiche più importanti di Albertine scomparsa, sesto volume del ciclo proustiano. Volete riascoltare la diretta? Non avete che da cliccare qui: Albertine scomparsa: dolore, indifferenza, oblio.

Dopodiché, questa settimana abbiamo pubblicato quattro post:

Martedì vi ho eccezionalmente raccontato di un libro che mi ha molto delusa. Si tratta di Leggere, possedere, vendere, bruciare di Franchini, comprato d’istinto alla stazione centrale di Napoli. Per chiacchierare vi ho chiesto quale fosse il vostro rapporto con i libri deludenti: li abbandonate? Oppure, come spesso capita a me, continuate caparbə fino alla fine? Se volete farci sapere qualcosa delle vostre abitudini di lettori e lettrici non avete che da cliccare sulla foto qui accanto e commentare il post su instagram.

Nel post di mercoledì invece vi abbiamo parlato di La trionferà, il libro di Massimo Zamboni, protagonista dell’ultima seduta del Caffè letterario di Zurigo. Zamboni è un personaggio certamente eclettico, autore peraltro di musica rock. Così vi abbiamo chiesto se avevate mai sentito parlare delle sue opere, ma in effetti pare di no. Se volete rileggere il post non avete che da cliccare sulla foto qui accanto.

Giovedì è invece uscito un reel. Questa volta, trascinata da una melodia che amo molto, ho pensato di racchiudere una carrellata di libri letti quest’anno. All’interno trovate Austen, Malala e altro ancora… Avete letto qualcuno di questi titoli? Vi sono piaciuti? Lasciateci allora un commento sotto al reel, basta cliccare sulla foto qui accanto!

Sabato invece abbiamo ricordato una delle più importanti voci poetiche della letteratura occidentale e non solo: Emily Dickinson, nata in America il 10 dicembre 1830. Nel rimandarvi all’attento e sentito affresco che Maresa ne ha fatto nel suo ultimo articolo In memoria di Emily Dickinson (10 dicembre 1830/15 maggio 1886) vi ho chiesto quale fosse il vostro rapporto con la poesia e in particolare con questa poeta. Volete leggere i commenti della nostra community? Non avete che da cliccare sul post qui accanto!

📚 GLI ARTICOLI CULTURALI

Come sempre ecco una lista di articoli che questa settimana hanno attirato la nostra attenzione:

3 commenti

  1. Federica dici … “ Dobbiamo pensarci, invece, dobbiamo soffrire, dobbiamo restare umani”. Concordo.  Restare umani? Mi piace… ma la vedo dura. Facile a dirsi: scusa la mia spontaneità: sono sincero, la vedo molto difficile. Siamo una “categoria della natura” evoluta male, eppure ci sentiamo tutti supereroi. Tutti corretti, sono gli altri che sbagliano, le altre culture, gli altri “colori”. Ma lo spero, lo spero vivamente: abolizione dell’arroganza, della chiusura mentale, di tutto ciò che cagiona male agli altri… della pena di morte. Grazie per lo spunto  Buon tutto Giuseppe

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    • Caro Giuseppe, grazie per il tuo commento. Essere pessimisti è normale nel clima in cui viviamo. Ma io ci voglio credere, sai? Perché alla fine credere in un’umanità più giusta è l’unica alternativa che abbiamo. Non voglio credere che tutto sia perduto, forse sono un‘illusa, ma forse se non lo fossi non sarei nemmeno qui a scrivere, chissà 🤷‍♀️

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