Il freddo della camera mi punge la punta del naso, non ho voglia di tirarmi su dal letto. Eppure mi tocca, la mamma è già preoccupata di essere in ritardo, sento la sua voce che mi parla dalla cucina, ma il cuscino ovatta le sue parole.Quando raggiungo la tavola, la trovo impegnata ad aggredire un piattino con uno strofinaccio, ormai silenziosa, immersa in chissà quale pensiero. Mia mamma è bella, l’ho sempre pensato. Mi piacciono i suoi colori, la pelle chiara, i capelli biondi, gli occhi azzurri, le lentiggini sparpagliate ovunque. Io non ho preso quasi niente da lei, con la mia testa nera e gli occhi verde scuro. La pelle è chiara, questo sì, ma le lentiggini sono poche, tutte raccolte sulle guance, ai lati del naso.
È piuttosto piccola la mamma, il volto sempre un po’ serio. È una persona molto concentrata, indaffarata, impegnata. Credo che rendermi felice sia impegnativo, un lavoro che richiede la sua attenzione 24 ore su 24, 7 giorni su 7. È piccola mia mamma, ma è tanto forte. La sua presenza mi tranquillizza, il modo in cui mi ama mi fa sentire fortunata.Francesco Cicconetti, Scheletro femmina

