di Gerardo Passannante

Come accennato nella rassegna della scorsa domenica (Passato, presente e futuro di Giornate di lettura), parte da oggi una nuova rubrica che andrà ad allargare la già varia offerta di Giornate di lettura (Vi leggo una poesia, Gli estratti, Gruppi di lettura). Si chiamerà Briciole di filosofia, uscirà bisettimanalmente, il martedì, e si occuperà di filosofia. In un’accezione, però, che vado subito a chiarire. 

Chi, nella sua formazione, ha avuto la fortuna di studiare questa ostica disciplina, sa di cosa parlo, e si è già confrontato con i grandi sistemi che hanno esercitato nei secoli una decisiva influenza. Ciò che però mi propongo di offrivi in questa rubrica, io che filosofia ho insegnato per decenni, non sono lezioni seriose, ma appena qualche “briciola” di saggezza… 

Sono convinto che i filosofi non vanno confusi con semplici insegnanti, compilatori o esegeti. E sono certo che si trova molta più riflessione nelle opere di grandi scrittori come Dostoevskij, Proust, Musil, Thomas Mann o Camus, di quanto se ne accolga sotto le cupole universitarie. I filosofi, intendo, non sono astrusi accademici; sono persone che investigano, più o meno sistematicamente, il complesso rapporto dell’uomo con l’universo: ossia ognuno di noi, quando cerchiamo risposta ai nostri assilli. È capitato a tutti, una volta o l’altra, di interrogarsi sull’esistenza di Dio, sulla presenza del male nel mondo, sulla guerra, il dolore, la felicità, il senso della vita, l’amore, l’amicizia, la vita dopo la morte. Quesiti sempre rilanciati e mai definitivamente risolti, per i quali i cosiddetti “filosofi di professione” ci possono aiutare a individuare la nostra soluzione, che poi è quella che conta.

Quanto a queste Briciole, giusto per fissare una linea-guida, mi concentrerò (per ora) solo sulla filosofia greca, evitando di soffermarmi su figure universalmente note, come Socrate, Platone, Aristotele o Epicuro, che richiederebbero un discorso più articolato. Rievocherò invece nomi che occupano appena qualche riga nei libri di testo: pensatori insomma finora sconosciuti, che presenterò in maniera aneddotica, disinvolta e persino provocatoria, ma sempre rispettosa verso ombre che, pur così lontane nel tempo, ci sono molto più vicine di quanto potremmo credere.