Un’altra cena rovinata e la metafisica dell’amore sessuale

Una settimana di letture #78
Federica Breimaier

Dopo le dichiarazioni del Ministro Lollobrigida, e la pubblicazione su Il fatto quotidiano di una vignetta satirica che raffigurava la sorella di Meloni a letto con un uomo nero, la parola «sostituzione etnica» è entrata di prepotenza nella nostra quotidianità. Parallelamente siamo tornati a parlare di raffigurazione del corpo femminile, di libertà di parola, e, ma questo molto meno, di rappresentazione del corpo nero, ipersessualizzazione e colonialismo.

Si tratta di una discussione che si presta bene all’analisi femminista di tipo intersezionale, che consente di prendere in considerazione diversi livelli di discriminazione, per poi provare a decostruire strutture di potere ereditate, attraverso riflessioni che vanno ben oltre il semplice “è razzismo/non è razzismo”, “è satira/non è satira”.

Per interpretare fenomeni sociali di questo tipo, ognuno possiede o decide di acquisire gli strumenti che ritiene più opportuni. La lente offerta dai libri, di saggistica ma non solo, rimane per me la più efficace. Ecco perché mi permetto qui di consigliarvi alcune letture particolarmente adatte a capire meglio il dibattito in cui siamo statə trascinatə:

Mi sento anche di segnalarvi un’uscita ormai imminente di Fandango libri: Un’altra cena rovinata di Sara Ahmed, il cui più famoso The Feminist Killjoy Handbook è attualmente in traduzione per la stessa casa editrice. Ahmed è un’attivista intersezionale, concentrata sul rapporto fra teorie femministe lesbiche e queer e i processi di razzializzazione. Interessante (per chi come me lavora nel mondo accademico) è anche il percorso che l’ha portata a diventare una ricercatrice indipendente. Ahmed infatti ha insegnato Race and Cultural Studies al Goldsmiths College di Londra fino al 2016, ma ha poi deciso di licenziarsi, come protesta contro il modo in cui l’università aveva gestito il problema delle molestie sessuali.

Un’altra cena rovinata è un’antologia di scritti che ruotano intorno a femminismo, colonialismo, sessismo e violenza di genere: perché parlare ancora di sessismo? Cosa significa essere una femminista guastafeste? Come trasformare il lamento in denuncia e la denuncia in testimonianza? Come possiamo imparare il linguaggio della diversità? Si tratta di un’opera certamente rilevante non solo per il lettore meno informato, ma anche per coloro che, come me, sono stanchə di ritrovarsi le “sole femministe guastafeste al tavolo”. 

Se la sinossi vi ha incuriositə potete preordinare il libro attraverso il nostro link affiliato

Ma torniamo ai contenuti del blog usciti questa settimana…

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✍️ SUL BLOG

Martedì è uscito un mio articolo dedicato alle letture di marzo, che come vi dicevo non sono state per me particolarmente soddisfacenti. Nell’articolo vi racconto di quattro titoli di cui solo uno è di narrativa, lasciandovi dei giudizi sommari (che non vogliono in nessun modo spacciarsi per recensioni). Se volete comunque dare un’occhiata, basta cliccare qui, per recuperare il mio contributo: Le mie letture di marzo

Conosciamo Schopenhauer soprattutto per il suo ben noto Il mondo come volontà e rappresentazione, ma giovedì Maresa, all’interno della nostra rubrica Pillole di saggistica, vi ha parlato di un’opera meno conosciuta di questo filosofo: Metafisica dell’amore sessuale. Qui si ritrovano del resto le fondamenta del sistema filosofico di Schopenhauer, alla cui base permane «la consapevolezza della sottomissione dell’essere umano alla natura e al sacro principio di conservazione della specie». Curiosə? Trovate il resto dell’articolo qui: Pillola di saggistica: “Metafisica dell’amore sessuale” di Schopenhauer

Per la serie Gli estratti abbiamo invece pubblicato:

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Sono usciti 2 post e un reel (potete leggerli/ascoltarli cliccando sull’immagine):

Una gatta lettrice
Per la rubrica Vi leggo una poesia Maresa vi ha proposto una composizione di Vittorio Sereni
Miei aggiornamenti di lettura sparsi

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