Trovate le puntate precedenti, sulla pagina dedicata a questa rubrica: Briciole di filosofia
ANACARSI (VI sec. A.C.)

Anche lui annoverato tra i sette Savi antichi, era nato in Scizia (territorio corrispondente grosso modo a parte del Kazakistan e dell’Ucraina), da madre greca, e pertanto bilingue. Tornato nel suo paese da un viaggio in Grecia, dove pare essere stato amico di Solone, tentò di riformare le istituzioni secondo il modello ellenico, ma mal gliene incorse: ché accusato di empietà fu ucciso con una freccia dal re scita, suo fratello, riuscendo giusto a pronunciare le ultime parole: “Sono stato salvato in Grecia dal mio spirito, e muoio a casa mia per invidia.”
Oltre un poemetto Sulla costituzione degli Sciti, gli si attribuiscono diversi apoftegmi*, nei quali però, inaspettatamente, critica l’evoluta civiltà greca a vantaggio della semplice vita degli sciti.
Una curiosità. Nel 1788 Jean-Jacques Barthélemy pubblicò il Viaggio del giovane Anacarsi in Grecia, in cui, sulle tracce di un immaginario discendente del saggio antico, offre minuziose descrizioni di luoghi, usi e costumi della Grecia antica. L’opera, che ebbe grande fortuna, è citata anche da Flaubert nel Madame Bovary.
Apoftegmi*:
- Tre grappoli porta la vigna: uno di piacere, uno di ebbrezza, e uno di pentimento (Cosa che può dire solo chi ne conosce tutti e tre gli effetti: deliziarsi, ubriacarsi e vomitare…)
- I greci bevono in piccole coppe all’inizio dei banchetti, e nelle grandi quando sono ubriachi (A integrazione della precedente. Ma perché dirlo solo dei greci?)
- Per diventare sobri basta osservare l’ignobile aspetto degli ubriachi (Non è forse la terapia più efficace, ma di certo la più filosofica e la meno costosa)
- Se da giovane non reggi il vino, da vecchio sarai costretto a bere acqua (che è al contempo invito a tracannare e diffida di cirrosi)
- Curioso che quelli che condannano la menzogna poi mentano spudoratamente! (Politici, giornalisti, religiosi, filosofi, scrittori e poeti, qui si parla di voi!)
- Bisogna controllare la lingua, il cuore e il sesso. (Parlare poco, amare moderatamente e vivere da asceti: sobria ricetta di felicità)
- Tu greco mi rimproveri di essere scita? Ebbene, se la mia patria mi è causa di vergogna, sappi che tu sei causa di vergogna per la tua patria! (Orgoglio nazionalistico, o consapevolezza di eccellenza?)
- Ciò che gli uomini posseggono al tempo stesso di buono e di cattivo è la lingua (Quando si passa dalla preghiera alla bestemmia, dal ringraziamento al turpiloquio, dalla supplica all’invettiva, dall’elogio alla calunnia)
- Prima di dire se sono più numerosi i vivi o morti, stabilisci in che categoria porre i naviganti (A buon intenditor: evitate le crociere!)
*L’apoftegma è una sentenza, una massima, un aforisma, che esprime in sintesi una verità profonda. Ne abbiamo già incontrato qualche esempio tra i Savi antichi delle briciole precedenti. Ma anche in tempi moderni ne troviamo tracce in Montaigne, o addirittura nel Così parlò Zarathustra di Nietzsche.

[…] Martedì è uscita l’ottava puntata della rubrica curata da Gerardo Briciole di filosofia. Protagonista è stato questa settimana ANACARSI, filosofo nato nell’attuale Ucraina e vissuto nel VI sec. a.C. Volete sapere qualcosa di più su questo autore dell’antichità? Potete leggere qui l’articolo: Briciole di filosofia | #8 ANACARSI […]
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