Trovate le puntate precedenti, sulla pagina dedicata a questa rubrica: Briciole di filosofia
MISONE (VI sec. a.C.)

Anche lui annoverato tra i sapienti antichi, che, come abbiamo capito, dovettero essere ben più dei sette canonici, visto che il numero si aggiorna continuamente.
Dubbi restano sul suo luogo di nascita, visto che di Etia, la città che gli diede i natali, se ne trova una in Laconia e una a Creta. E anche se la stessa incertezza si ha sulla località di residenza, probabilmente visse a Sparta, senza moglie, figli, parenti o amici, ma con grande soddisfazione. Si capisce allora la sua fama di misantropo, che nel mondo antico spesso coincide col sapiente. Come che sia, Misone fu un contadino (ah, quando i contadini erano anche filosofi, non come certi filosofi di oggi che farebbero meglio a fare i contadini…) e si spense alla rispettabile età di 97 anni.
Da uomo scorbutico qual era, non sorprende che ne restino solo poche sentenze, poiché, non desiderando condividere il desco con nessuno e non facendo chiacchiere da salotto, non si vede neanche bene a chi avrebbe potuto indirizzarle.
Ricordato già nel Protagora di Platone, non poteva certo sfuggire a quell’altro simpaticone di Schopenhauer, che senza riconoscergli meriti particolari nei Parerga e paralipomena lo cita proprio come un predecessore in misantropia. Più perplesso l’accenno di Kierkegaard in Aut-Aut, intrigato piuttosto dalla bizzarria che Misone ridesse da solo.
In questa condotta sprezzante, con qualche forzatura sulle poche sentenze rimaste, si può riassumere tutta la sua “concezione”:
- Vivere da solo è la cosa più naturale che conosco (Et pour cause, vien da dire. Si nasce soli e si muore soli. Che c’è di strano se da soli si vive anche?)
- Non amo la gente e ne sto lontano (Atteggiamento che sembra essere al tempo stesso causa ed effetto della sua natura. Chi non ama la gente la evita. E chi la evita spontaneamente è perché sta bene così).
- Tu chiedi che cosa ho da ridere? Ma è proprio perché vivo solo (Che la solitudine solleciti il pensiero, porti alla riflessione e persino alla serenità, ce l’hanno detto in molti. Ma che faccia anche ridere di gusto è ammissione perlomeno curiosa. Che avesse un disturbo della personalità…)
- Non bisogna credere alle cose per sentito dire (Attualissimo sospetto, allora come oggi, del deleterio proliferare delle fake news e della propaganda)
- Occorre provare ciò che si dice con i fatti: perché i fatti non sono in funzione delle parole, ma sono le parole che devono corrispondere ai fatti (Nomina sunt consequentia rerum. Se tuttavia Misone avesse letto Nietzsche, avrebbe saputo che non esistono fatti, ma solo interpretazioni dei fatti. E sarebbe rimasto …senza parole)

[…] Martedì è uscita la nona puntata della rubrica curata da Gerardo Briciole di filosofia. Protagonista è stato questa settimana MISONE, filosofo nato probabilmente a Creta e vissuto nel VI sec. a.C. Volete sapere qualcosa di più su questo autore dell’antichità? Potete leggere qui l’articolo: Briciole di filosofia | #9 MISONE […]
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