Una settimana di letture #86
Vittorio Panicara & Federica Breimaier

Il lutto nazionale per la morte di Berlusconi sta scemando (almeno così pare, non essendo possibile scrutare a fondo nel cuore degli italiani) e magari è possibile abbozzare un timido ragionamento in materia, che non susciti le scalmane a cui abbiamo assistito fin qui sugli impareggiabili media dell’italica progenie.
Coloro che hanno ricordato e ripetuto le accuse da sempre rivolte al Cavaliere, considerate giustamente come un dovere civile (Montanari), dovrebbero forse osservare la situazione, cioè la santificazione di Berlusconi, da un punto di vista speciale. Quello della psicologia di massa. La folla condivide emozioni e sentimenti in un modo diverso da come li vive un individuo. Sentirsi parte del gruppo è gratificante e rassicurante, ci si sente protetti, e guai a chi si oppone al valore del Capo che è stato scelto. Si pensi alle scene di isteria di massa durante il funerale a piazza del Duomo nei confronti di chi dissentiva dagli elogi a Berlusconi. Che è ormai un mito e per molti non può più essere messo in discussione.
Bisognerebbe studiare in modo approfondito il fenomeno, cercando le vere radici del suo consenso e le misure più adatte a eroderlo, favorendo una riflessione più distaccata (perché non riconoscere almeno i pochi meriti del personaggio?) e mettendo in discussione gli pseudo-valori che negli ultimi trent’anni hanno invaso le menti degli italiani: la facilità dei guadagni, la necessità di imporsi nella competizione, fama e successo. Tutto ciò che sostiene il capitalismo attuale e di fine Novecento. Si tratta di un compito non facile, ma non più rimandabile. E la difficoltà risiede anche nel fatto che molti antiberlusconiani hanno assorbito negli anni, senza avvedersene, lo stesso tipo di mentalità dei berlusconiani; non si rendono conto che ciò che pensano è almeno in parte il frutto dell’influenza di Berlusconi sulla società italiana e sulle coscienze degli italiani. Che hanno subito un vero e proprio cambiamento antropologico. Servirebbe una sorta di “rifondazione etica” del paese, da affidare alle nuove generazioni.
Ma ora torniamo ai contenuti del blog usciti questa settimana…
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✍️ SUL BLOG
Martedì è uscita l’undicesima puntata della rubrica curata da Gerardo Passannante Briciole di filosofia. Protagonista è stato questo settimana FERECIDE, antico saggio del VI secolo a. C, che morì in una maniera molto originale, benché poco filosofica. Tra l’altro, non ebbe nemmeno funerali di stato, ma fu sepolto da Pitagora in persona!
Volete sapere qualcosa di più su questo autore dell’antichità? Potete leggere qui l’articolo: Briciole di filosofia | #11 FERECIDE
Venerdì è uscita invece una recensione sempre di Gerardo Passannante dedicata a Ferrovie del Messico, romanzo di Gian Marco Griffi, candidato allo Strega da Alessandro Barbero. Si chiude con questo articolo il trittico dedicato all’edizione 2023 del Premio Strega:
- AMLETO AL PREMIO STREGA: il dilemma dell’esserci o non esserci
- Premio strega: decalogo del perfetto scrittore
- Un’occasione mancata: Il Premio Strega e «Ferrovie del Messico» di Gian Marco Griffi
Per la nostra rubrica Gli estratti, abbiamo invece pubblicato:
- la Citazione del giorno – 19 giugno 2023. di Voltaire
- la Poesia del giorno – 21 giugno 2023. di Ungaretti
- la Citazione del giorno – 22 giugno 2023 da Crimini di pace
- la Citazione del giorno – 24 giugno 2023 di asso
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