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Nel vago tempo di sua verde etate,
spargendo ancor pel volto il primo fiore,
né avendo il bel Iulio ancor provate
le dolce acerbe cure che dà Amore,
viveasi lieto in pace e ‘n libertate;
talor frenando un gentil corridore,
che gloria fu de’ ciciliani armenti,
con esso a correr contendea co’ venti:
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ora a guisa saltar di leopardo,
or destro fea rotarlo in breve giro;
or fea ronzar per l’aere un lento dardo,
dando sovente a fere agro martiro.
Cotal viveasi il giovene gagliardo;
né pensando al suo fato acerbo e diro,
né certo ancor de’ suo’ futuri pianti,
solea gabbarsi delli afflitti amanti.
Angelo Poliziano, Stanze de messer Angelo Politiano cominciate per la giostra del magnifico Giuliano di Pietro de Medici.

[…] Poesia del giorno – 3 luglio 2023. Agnolo […]
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