Dal mito alla ragione

Nell’ultima briciola avevo allineato un po’ di domande che gli uomini si sono da sempre posti, e alle quali fin da sempre hanno cercato di dare risposta. Per quanto riguarda il filo rosso di queste schegge di filosofia, l’antica Grecia, già a partire dai poemi di Omero, Esiodo e primi lirici (IX-VIII sec. a.C.) le aveva date nel fertile terreno della religione olimpica. Accanto a essa, però, si erano poi diffusi diversi culti misterici (come quello di Dioniso o Demetra), in cui si cercava una via di salvezza all’anima caduta per un’oscura colpa nel corpo come in una tomba (soma=sema). 

Sia la religione olimpica che quella misterica rinviavano alle teogonie e cosmogonie cantate da poeti e aedi, abbastanza suggestive da far sognare o temere. Senza discutere qui se anche l’irrazionale sia una forma di conoscenza, fatto sta che alle famose grandi domande furono date inizialmente spiegazioni di carattere mitico-religioso. Non che questa fosse una peculiarità greca, visto che se ne trovano anche presso altre civiltà, variamente modulate secondo la sensibilità delle diverse popolazioni. Ma di certo assistiamo a qualcosa di nuovo quando i greci, sollevando a livello concettuale le discipline di popoli che ne facevano un’applicazione puramente pratica, puntarono a un’investigazione razionale del mondo. Ed è da quel giorno che si aprì la grande stagione della filosofia. 

I greci, si sa, furono grandi navigatori, che percorsero in lungo e in largo il Mediterraneo (e basti solo pensare a quell’Italia meridionale che poi sarebbe stata detta Magna Grecia), fondando ovunque delle colonie, comunità dislocate che continuavano le tradizioni della madrepatria, con cui mantenevano stretti rapporti sia economici che culturali. La prima di queste colonie che ci riguarda fu quella di Mileto, in Asia minore (nell’attuale Turchia), dove nel corso del VI a.C. sorse quella che viene considerata la prima scuola filosofica dell’antichità, e dunque la culla della filosofia occidentale

È bene precisare subito però che in questi suoi primi passi l’indagine filosofica non verte ancora sull’uomo. Certo, i poemi omerici avevano ben posto il problema dei suoi rapporti con la divinità e col fato; e non poche volte si era assistito al contrasto tra l’esigenza di una giustizia superiore e la relatività delle valutazioni umane, che aveva condotto a quell’ideale di Kalokagathia, per cui l’armonia del bello si identificava con l’ordine e la legge di Zeus, contro la sfrontata superbia dell’Ubris. Ma dovremo aspettare un paio di secoli affinché l’indagine si sposti decisamente sul soggetto conoscente oltre che sull’oggetto conosciuto, aprendo così gli altri grandi capitoli della morale, della società, della coscienza e dei criteri stessi della conoscenza.  

Ma questo è un discorso ancora da venire. I primi fisici ionici invece si concentrarono soprattutto sull’investigazione della natura (fusis) e in particolare sull’arché, ossia il principio da cui tutte le cose provengono, di cui sono fatte e a cui ritornano. Ma invece di affidarsi a suggestioni fantastiche, puntarono, ed è qui la novità, su un’indagine di tipo razionale. E se pure non furono d’accordo sull’elemento in cui riconoscere quel principio, furono però accomunati dal medesimo atteggiamento che preparò il decollo di quella “ragione” che nel corso dei secoli avrebbe celebrato i suoi fasti (e non pochi nefasti), e che tra innumerevoli scoperte fondamentali avrebbe condotto anche a problematiche conquiste, come il nucleare e l’intelligenza artificiale. Si tratta di nomi gloriosi, quali Talete, Anassimandro e Anassimene, i maggiori rappresentanti della scuola di Mileto. E di loro ci occuperemo nella prossima briciola. 


 

Un commento

  1. […] Martedì è uscita una nuova puntata della rubrica, diretta da Gerardo Passannante, Briciole di filosofia. L’articolo di questa settimana si concentra su uno dei momenti che hanno segnato la storia del pensiero occidentale nelle sue prime fasi: il passaggio da un’interpretazione mitico-religiosa della realtà a quella razionale, che segnò la “nascita” della filosofia nel VI sec. a.C. Se volete potete recuperare qui l’articolo: Dal mito alla ragione […]

    "Mi piace"

Lascia un commento