Incipit del giorno ~ 18 agosto 2023

Il risveglio comincia con due parole, sono e ora.
Poi ciò che si è svegliato resta disteso un momento a fissare il soffitto, e se stesso, fino a riconoscere Io, e a dedurne Io sono ora. Qui viene dopo, ed è, almeno in negativo, rassicurante; poiché stamattina è qui che ci si aspettava di essere; come dire, a casa.
Ma ora non è semplicemente ora. Ora è anche un freddo promemoria; un’intera giornata più di ieri, un anno più dell’anno scorso. Ogni ora ha un’etichetta con una data, che rende obsoleti tutti gli ora passati, finché prima o poi, forse – no, non forse, di sicuro – succederà.
La paura contorce il nervo vago. Un malsano ritrarsi da ciò che, da qualche parte là fuori, ci sta aspettando.
Ma intanto la corteccia, questo severo controllo re, ha preso il suo posto ai comandi e li ha verificati uno per uno; le gambe si stirano, la parte inferiore della schiena si inarca, le dita si tendono e si flettono. E a quel punto l’intero sistema riceve il primo ordine del giorno: IN PIEDI.

Christopher Isherwood, Un uomo solo

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