Vannacci: l’erede di Giulio Cesare, la prossima diretta, Ernaux e Nietzsche.

Una settimana di letture #95
Vittorio Panicara & Federica Breimaier

Il generale Roberto Vannacci nel suo libro autoprodotto «Il mondo al contrario» si definisce erede di Giulio Cesare, ma non è per questo che ha raggiunto la fama e il centro dell’attenzione mediatica. In effetti, persino nell’Italia meloniana rivolgersi agli omosessuali con «normali non lo siete, fatevene una ragione!» suscita qualche perplessità, anzi qualcosa di più. Vannacci (d’ora in poi GC, cioè Giulio Cesare, che però era bisessuale…) prosegue con «la normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionale». L’omofobia di GC è talmente palese che lo stesso esercito ha preso le distanze dalle sue sparate: “non era a conoscenza dei contenuti espressi” che non sono “mai stati sottoposti ad alcuna autorizzazione e valutazione. Da parte sua il ministro della Difesa Crosetto ha condannato le parole di GC e ha indetto un’indagine disciplinare. GC è stato anche avvicendato nell’incarico alla guida dell’Istituto geografico militare di Firenze, e molti (tra cui l’immancabile Sgarbi) ne hanno ritenuto responsabile Crosetto, che ha subito pesanti attacchi dalla destra del suo stesso partito, anche se in realtà l’allontanamento dall’Istituto è dovuto a una scelta autonoma del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. La polemica è divampata ed è intervenuto Sgarbi, ancora lui, appellandosi alla libertà di espressione di uno scrittore, che come tale secondo lui sarebbe sempre libero di discutere le sue idee («lo scrittore per sua natura, non è mai “in servizio”»). Gli hanno fatto eco altri personaggi della politica, ovviamente di destra, che come lui della Costituzione italiana hanno solo sentito parlare.
Ma il libro di GC è soprattutto un forte appello securitario, che condanna coloro per i quali Civiltà e Progresso significano città divenute «luoghi per single benestanti e alternativi» a scapito di lavoratori e Famiglie (con la maiuscola); non solo, ma «definirsi padre o madre diventa discriminatorio, scomodo ed esclusivo»; «si spende più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale; l’estrema difesa contro il delinquente che ti entra in casa viene messa sotto processo; non sai più come chiamare una persona di colore perché qualsiasi aggettivo riferito all’evidentissima e palese tinta della sua pelle viene considerato un’offesa».  Infatti, per GC è lecito uccidere un ladro entrato in casa. E ancora, sulle razze: «Rivendico il diritto all’odio. Paola Egonu (pallavolista italiana, nata da genitori nigeriani)? I suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità». E non mancano ovviamente gli attacchi a femministe, ambientalisti e migranti.
Dunque, non solo omofobia nel libro di GC, ma un appello estremista che mette in discussione i valori democratici della convivenza civile. Si tratta di considerazioni che collidono con le funzioni di un importante esponente delle Forze Armate, ma per molti esponenti della maggioranza di governo, intervenuti in difesa del nostro eroe, le cose non stanno così (per esempio, il solito Salvini).
E intanto Il mondo al contrario è balzato in cima alla classifica delle vendite di libri su Amazon, che in questo caso non ha previsto censure, e sta diventando un pericoloso punto di riferimento.

📅 CI VEDIAMO STASERA?

Stasera, alle ore 21, avrà luogo la terza diretta del nostro GdL «4 righe con la storia», e dedicata a uno dei migliori romanzi di Roberto Pazzi, Verso Sant’Elena, in cui lo scrittore ci fa assistere all’ultima notte di Napoleone prima dello sbarco, con un finale assolutamente inatteso…

Gerardo Passannante e Vittorio Panicara ne illustreranno i personaggi, le tematiche, lo stile e le implicazioni, senza sottrarsi alle vostre eventuali domande. 

Se avete già letto il romanzo, quale migliore occasione per approfondirlo?! Se invece non l’avete letto, varrà come prezioso invito alla lettura… 

In ogni caso vi aspettiamo numerosi!

✍️ SUL BLOG

Mercoledì è uscita una recensione dedicata a Il ragazzo di Annie Ernaux, premio Nobel per la letteratura nel 2022. Nel suo articolo Vittorio Panicara ne ripercorre le tematiche e si sofferma sullo stile dell’opera, sottolineando anche il rapporto tra la biografia dell’autrice e gli eventi narrati. Potete recuperare l’articolo qui: RECENSIONE DI «IL RAGAZZO» DI ANNIE ERNAUX (di Vittorio Panicara).

È partita invece venerdì scorso, in occasione dell’anniversario della morte di Friedrich Nietzsche una mini-rubrica di 4 puntata curata da Gerardo Passannante e dedicata ad un’opera che ha cambiato il pensiero occidentale: Così parlò Zarathustra. Uscirà una volta alla settimana, e trovate qui il primo articolo: «Così parlò Zarathustra»: una recensione in 4 atti

Per la nostra rubrica Gli estratti abbiamo invece pubblicato:

📷 SU INSTAGRAM

Su Instagram abbiamo pubblicato 4 post e un reel (potete cliccare sulle immagini per leggerli/ascoltarli):

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