Incipit del giorno – 15 novembre 2023.

Respirano i muri come respirano gli uomini e le donne. Respirano le case, assorbono l’aria, il fiato, l’alito, l’odore di chi le abita, gli urli, i pianti, le risate, i corrugamenti facciali, i gesti e gli sguardi dei vecchi, gli scatti d’ira e gli slanci di gioia, gli aromi del cibo e dei ricordi, l’acido, il chiuso dei vetri, le confidenze, l’intimità che si libera dalle bocche dagli occhi dalle mani. E i nostri polmoni respirano quei muri, intonaci scrostati, mattoni sfarinati, tufi rosi dalla salsedine. Respiriamo le cose, le case, e le case inspirano le nostre parole che, se capita, diventano memoria. Così, uomini e muri, siamo fatti della stessa materia polverosa. Ma l’odore. Riconoscerei le case in cui ho vissuto dall’odore: l’odore dei corpi, dei nostri corpi, che si mescola all’odore dei legni, dei pavimenti, dei marmi, delle pareti, delle tende, dell’aria che filtra dalle finestre, delle finestre e delle porte, della luce.

Paolo Di Stefano-Massimo Siragusa, Respirano i muri, Contrasto, Roma, 2018

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