Ricordando Roberto Pazzi

Una settimana di letture #109
Gerardo Passannante

Insieme a Roberto Pazzi presso le tombe di James Joyce e Elias Canetti a Zurigo

Nella mia carriera letteraria ho avuto modo di riflettere a lungo sulla Storia. Ed era stato proprio questo a dispormi a un proficuo incontro con Roberto Pazzi, la cui recente scomparsa ha privato la cultura italiana di uno dei suoi più grandi rappresentanti. A lui mi legava anche una profonda amicizia, che mi ha spinto, me sedentario, a correre a salutarlo un’ultima volta nella camera ardente, prima che venisse tumulato nella “Cella degli Uomini Illustri” del Tempio Monumentale della Certosa di Ferrara, davanti a Vincenzo Monti e ai bassorilievi del Canova. Ma certo che il nostro dialogo continuerà attraverso i ricordi e le opere, in questa breve nota vorrei solo riassumere il nostro approccio diverso e complementare al romanzo storico, su cui ci siamo più volte intrattenuti a Ferrara come a Zurigo.

Fin dall’esordio con Cercando l’imperatore Pazzi aveva fatto virare la storia verso il visionario, considerandolo “una forma su­prema di realismo”, per restituire, con diffidenza verso la verità dei vincitori, la versione dei vinti. La sua era cioè una licenza poetica tesa a salvare i diritti di una fantasia capace di recu­perare “il tempo della felicità”. Benché sembri il contrario, anche nella mia opera serpeggia una forte diffidenza verso la Sto­ria, apparentemente trattata con acribia ma che di fatto ho sabotato dall’interno, manipolando realtà e finzione per perseguire una verosimiglianza che scardini le certezze, e spinga il lettore a una riflessione critica. 

Sia per Pazzi che per me, quin­di, il tuffo nel passato non nasce dal vezzo di dispiegare su un telone di fon­do fattacci esotici o criminali, quanto piuttosto dalla presa di distanza dal presente per meglio comprenderlo e de­nunciarne i falsi miti, il fanatismo, le menzogne e i pregiudizi. Ecco allora che i dati offrono solo un pretesto alla ragione compo­sitiva. Se, come Nietzsche vuole, non esi­stono fatti ma solo interpretazioni di fatti, entrambi abbiamo inseguito una verità più profonda di quella spacciata dalla vulgata, per recuperare i possibili sacrificati dal dogmatismo del re­ale.

Non mancano naturalmen­te tra Pazzi e me divergenze di scrittura e di poetica. Per lui scrivere era un continuo stupore. Sapeva che ogni suo libro era un grande viaggio ol­tre le Colonne d’Ercole. Sapeva che solo il sortilegio della scrittura con­sente di salpare con Baudelaire verso l’altrove, nella dimensione orizzontale del paesaggio come in quella verticale della memoria. Sapeva, come me, che l’arte ha ancora la funzione di denun­ciare la menzogna di un’esistenza “inautentica” per placare con l’opera la passione non domata verso la terra. E sapeva che la scrittura, quand’è genuina, sgorga dalla necessità di espandere la singola vicenda nella molteplicità della creazione, con l’urgenza di produrre stagioni suppletive, scar­dinare l’ottundimento delle facili ideologie, smascherare gli idola tribus, e opporre alla morte qualche illusione di ascendenza foscoliana.

Questo per ora. Ma dell’opera di Roberto Pazzi tornerò ad occuparmi presto con un profilo più articolato e con una recensione al suo romanzo postumo La doppia vista, che ebbi il privilegio di leggere oltre un anno fa in pdf, e che è ora uscito per La nave di Teseo.

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✍️ I NOSTRI ARTICOLI

Questa settimana, abbiamo pubblicato su Giornate di lettura 2 approfondimenti.

  1. “Amore e furia” di S. Silva. All’interno della nostra rubrica “Pillola di Narrativa,” Maresa Schembri ci guida in un viaggio nella biografia romanzata di Mary Wollstonecraft. Conosciuta per essere una pioniera del femminismo, Wollstonecraft è stata una scrittrice e filosofa britannica del XVIII secolo. L’articolo di Schembri esplora “Amore e Furia,” portandoci nel cuore della vita di questa autrice straordinaria e delle sue idee rivoluzionarie.
  2. Note natalizie per leggere in armonia. Federica Breimaier ci regala un secondo approfondimento (qui il primo: 5 libri da leggere sotto l’albero) dedicato alla magia del Natale, con una selezione di quattro generi musicali perfetti per accompagnare le nostre letture natalizie. Dalle atmosfere rilassanti del Lofi e del Jazz alle suggestive atmosfere dell’Ambience e alle classiche melodie vintage, lasciatevi guidare dall’armonia della musica!.

Per la nostra rubrica Gli estratti abbiamo invece pubblicato:

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