Una settimana di letture #109
Gerardo Passannante
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Nella mia carriera letteraria ho avuto modo di riflettere a lungo sulla Storia. Ed era stato proprio questo a dispormi a un proficuo incontro con Roberto Pazzi, la cui recente scomparsa ha privato la cultura italiana di uno dei suoi più grandi rappresentanti. A lui mi legava anche una profonda amicizia, che mi ha spinto, me sedentario, a correre a salutarlo un’ultima volta nella camera ardente, prima che venisse tumulato nella “Cella degli Uomini Illustri” del Tempio Monumentale della Certosa di Ferrara, davanti a Vincenzo Monti e ai bassorilievi del Canova. Ma certo che il nostro dialogo continuerà attraverso i ricordi e le opere, in questa breve nota vorrei solo riassumere il nostro approccio diverso e complementare al romanzo storico, su cui ci siamo più volte intrattenuti a Ferrara come a Zurigo.
Fin dall’esordio con Cercando l’imperatore Pazzi aveva fatto virare la storia verso il visionario, considerandolo “una forma suprema di realismo”, per restituire, con diffidenza verso la verità dei vincitori, la versione dei vinti. La sua era cioè una licenza poetica tesa a salvare i diritti di una fantasia capace di recuperare “il tempo della felicità”. Benché sembri il contrario, anche nella mia opera serpeggia una forte diffidenza verso la Storia, apparentemente trattata con acribia ma che di fatto ho sabotato dall’interno, manipolando realtà e finzione per perseguire una verosimiglianza che scardini le certezze, e spinga il lettore a una riflessione critica.
Sia per Pazzi che per me, quindi, il tuffo nel passato non nasce dal vezzo di dispiegare su un telone di fondo fattacci esotici o criminali, quanto piuttosto dalla presa di distanza dal presente per meglio comprenderlo e denunciarne i falsi miti, il fanatismo, le menzogne e i pregiudizi. Ecco allora che i dati offrono solo un pretesto alla ragione compositiva. Se, come Nietzsche vuole, non esistono fatti ma solo interpretazioni di fatti, entrambi abbiamo inseguito una verità più profonda di quella spacciata dalla vulgata, per recuperare i possibili sacrificati dal dogmatismo del reale.
Non mancano naturalmente tra Pazzi e me divergenze di scrittura e di poetica. Per lui scrivere era un continuo stupore. Sapeva che ogni suo libro era un grande viaggio oltre le Colonne d’Ercole. Sapeva che solo il sortilegio della scrittura consente di salpare con Baudelaire verso l’altrove, nella dimensione orizzontale del paesaggio come in quella verticale della memoria. Sapeva, come me, che l’arte ha ancora la funzione di denunciare la menzogna di un’esistenza “inautentica” per placare con l’opera la passione non domata verso la terra. E sapeva che la scrittura, quand’è genuina, sgorga dalla necessità di espandere la singola vicenda nella molteplicità della creazione, con l’urgenza di produrre stagioni suppletive, scardinare l’ottundimento delle facili ideologie, smascherare gli idola tribus, e opporre alla morte qualche illusione di ascendenza foscoliana.
Questo per ora. Ma dell’opera di Roberto Pazzi tornerò ad occuparmi presto con un profilo più articolato e con una recensione al suo romanzo postumo La doppia vista, che ebbi il privilegio di leggere oltre un anno fa in pdf, e che è ora uscito per La nave di Teseo.
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✍️ I NOSTRI ARTICOLI
Questa settimana, abbiamo pubblicato su Giornate di lettura 2 approfondimenti.
- “Amore e furia” di S. Silva. All’interno della nostra rubrica “Pillola di Narrativa,” Maresa Schembri ci guida in un viaggio nella biografia romanzata di Mary Wollstonecraft. Conosciuta per essere una pioniera del femminismo, Wollstonecraft è stata una scrittrice e filosofa britannica del XVIII secolo. L’articolo di Schembri esplora “Amore e Furia,” portandoci nel cuore della vita di questa autrice straordinaria e delle sue idee rivoluzionarie.
- Note natalizie per leggere in armonia. Federica Breimaier ci regala un secondo approfondimento (qui il primo: 5 libri da leggere sotto l’albero) dedicato alla magia del Natale, con una selezione di quattro generi musicali perfetti per accompagnare le nostre letture natalizie. Dalle atmosfere rilassanti del Lofi e del Jazz alle suggestive atmosfere dell’Ambience e alle classiche melodie vintage, lasciatevi guidare dall’armonia della musica!.
Per la nostra rubrica Gli estratti abbiamo invece pubblicato:
- La Citazione del giorno – 11 dicembre 2023 di John Steinbeck
- La Citazione del giorno – 13 dicembre 2023 di Noam Chomsky
- La Citazione del giorno – 14 dicembre 2023 di Hang Kang
- L’Incipit del giorno – 16 dicembre 2023 di Bernardo Zannoni
[…] Ricordando Roberto Pazzi […]
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