«Lettera da Ferrara a un amico romano» di Roberto Pazzi

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Mi hai chiesto al telefono
perché non vengo ad abitare a Roma,
che ci sto a fare qui.
Ma qui si guarisce più in fretta,
si vede la vita calare a vista d’occhio.
Sapessi come occorre poco, un niente,
per una così lunga malattia,
sapessi come passa presto una giornata di nulla
davanti a un cortile dove non passa mai nessuno,
con le acacie i colombi i camini le statue…
(vivere è superare un esame,
accumulare giorni bianchi,
le prove dell’innocenza).

Roberto Pazzi da «Un giorno senza sera»


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