Ti ho detto, lettore, che avevo imparato ad amare Mr Rochester: non potevo disamorarmi di lui adesso, solo perché avevo scoperto che non si interessava più a me – avrei potuto passare ore in sua presenza senza che lui volgesse una sola volta lo sguardo dalla mia parte – né perché vedevo tutte le sue attenzioni accaparrate da una gran signora, che sdegnava toccarmi perfino con l’orlo della veste quando passava; che, se mai il suo sguardo scuro e imperioso si posava su di me per caso, lo allontanava all’istante come da un oggetto troppo meschino per meritare di essere guardato. Non potevo smettere di amarlo perché ero sicura che presto avrebbe sposato questa stessa signora – perché la vedevo ogni giorno orgogliosa e sicura delle intenzioni di lui – perché assistevo in ogni momento al corteggiamento di lui che, se incurante e deciso a farsi cercare anziché cercare, era comunque attraente, in tutta la sua incuranza, e irresistibile, in tutto il suo stesso orgoglio.
Charlotte Brontë, Jane Eyre.


[…] L’orgoglio di Rochester, l’amore di Jane di Charlotte Brontë […]
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