Dino Campana: un profilo bio-bibliografico tra orfismo ed espressionismo

3–4 minuti

Dino Campana nasce a Marradi il 20 agosto 1885. Frequenta a più riprese la Facoltà di Chimica a Bologna, a Firenze e a Genova, senza però giungere alla laurea. Fin da giovanissimo inizia a dar segni di squilibrio mentale, certamente favoriti dalla ossessiva religiosità bigotta della madre, infelice e gelida, che lo accusa addirittura di essere l’Anticristo. Si alternano periodi di lucidità con momenti di furore anche violento. A più riprese è internato in manicomio fino al ricovero definitivo del 1918 nei pressi di Firenze. Non sono rari d’altra parte i problemi con la giustizia a causa del carattere rissoso di Dino. Nel 1913 consegna a Papini e Soffici, direttori della rivista “Lacerba”, il manoscritto di poesie Il più lungo giorno, ma Soffici lo smarrisce (verrà ritrovato solo nel 1971) così che, non esistendone copia, Campana deve riscrivere le poesie a memoria. Nel 1914 vengono editi a Marradi dalla Stamperia Ravagli i Canti orfici, che Campana vende personalmente. Intanto entra in contatto con alcuni tra i più prestigiosi intellettuali del periodo, soprattutto fiorentini e liguri, e pubblica poesie su “La Voce”, “Lacerba”, e “La riviera ligure”. Tra il 1916 e il 1917 ha una tempestosa relazione con la poetessa Sibilla Aleramo. Il primo marzo 1932 muore nel manicomio di Castel Pulci, presso Badia a Settimo (Firenze), dopo quattordici anni di internamento, nel corso dei quali ha dettato al dottor Pariani, suo medico curante, notizie autobiografiche e riflessioni.
Nella poesia di Campana convivono due tenenze apparentemente inconciliabili. Da una parte si nota una immediatezza quasi primitiva nel rapporto con la realtà e nella sua rappresentazione. Dall’altra è evidente l’influenza di modelli letterari come Carducci o fortemente ideologici come Nietzsche. La stessa follia di Campana è stata oggetto di due interpretazioni opposte: l’una che in essa legge una incapacità di scendere a compromessi sociali, l’altra che vi scorge un’adesione al modello culturale del “poeta maledetto”. In realtà le due tendenze sono presenti nel poeta. Infatti, una forza di natura esistenziale entra violentemente in attrito con la convenzionalità e l’inautenticità sociali e vano è lo sforzo di incanalare e guidare la propria protesta entro categorie culturali istituzionalmente giustificate.
Al fondo della psicologia e dell’arte di Campana c’è un sentimento lacerante di esclusione e disarmonia, incarnato in una concezione alta e sublime della poesia, come momento misterioso di identificazione con la vita universale e perciò come momento assoluto di verità. È questo il senso dell’aggettivo “orfico” che ricorre nel titolo della prima e unica raccolta pubblicata in vita dal poeta. Il modo in cui la letteratura si rivela capace di mediare il rapporto con la verità profonda della vita e del mondo consiste nella possibilità di stabilire una rete di riferimenti non univoci ma aperti e potenzialmente illimitati ai vari campi di esperienza del soggetto.
All’esaltazione della poesia come momento di armonia e di verità si contrappone la degradazione feroce della figura del poeta: alla ricerca di un linguaggio indefinito e musicale, la brutale irruzione di un lessico crudo e plebeo. Il simbolismo frustrato si rovescia in furore espressionistico: dove il singolo oggetto o il singolo evento mostrano di non essere più in rapporto di familiarità con il tutto, ecco che assumono il carattere perturbante del particolare isolato dall’insieme, e in essi il poeta riconosce il proprio dissidio con la società e con le cose.
Nei suoi versi hanno posto le figure di un’umanità degradata e dolente. Infatti tra l’anonima folla spiccano i volti tragici degli emarginati e, tra tutti, quello del poeta stesso che si aggira portando con sé una carica di violenta aggressività e un estremo bisogno indifeso di tenerezza.
La sua personalità artistica si riflette nella necessità di rinunciare a qualsiasi ideologia della bellezza e della superiorità armonizzante dell’arte, per aderire a un realismo espressionistico che nasce dalla realtà concreta dell’esperienza.

Entra a far parte della community

Unisciti gratuitamente a centinaia di nostri abbonati e abbonate, e sii il primo a conoscere nuovi contenuti.

Un commento

Lascia un commento