
Per sette giorni delirò, si svegliò, spedì telegrammi, diede ordini, si commosse, svenne, riprese conoscenza, delirò ancora, soffrì ciò che si soffre morendo. Ma fino all’ultimo sentì nella stanza della sua stazione il ticchettio del telegrafo, il rumore secco degli scambi, il passaggio dei treni in corsa verso il sud, ora nella luce invernale del giorno, ora nel nevischio della notte. In un telegramma scrisse: “Proseguiamo”. Più volte mormorò questa frase: “Andrò in qualche posto, che nessuno me lo impedisca, lasciatemi in pace”. Una notte, improvvisamente, si sollevò sul letto. “Scappare”, disse, “bisogna scappare”.
Cavallari, La fuga di Tolstoj.

[…] Frase del giorno – 22 agosto 2024 di Alberto Cavallari […]
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