«La cultura degli italiani» secondo Tullio De Mauro

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Incipit

ERBANI: Come prima cosa, per avviare questa conversazione, proviamo a chiarirne l’oggetto. E possibile, parlando di una popolazione, definirne la cultura? E, più in dettaglio, è possibile parlare di una cultura degli italiani?

DE MAURO Da parecchio tempo cerco di non usare la parola «cultura» al singolare in riferimento a una popolazione, e specialmente agli italiani. Perché credo che il vocabolo copra una serie di realtà molto diverse. L’uso restrittivo di questa parola è correntemente testimoniato da intere colonne del Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia, e arriva, grosso modo, fino al bravo Paolo Villaggio che ha scritto un libretto, Come farsi una cultura mostruosa. In questa accezione restrittiva «cultura» vuole dire «cultura intellettuale». Ma ancor più che cultura genericamente intellettuale, nella nostra tradizione italiana «cultura» vuol dire specificamente «cultura letteraria». Se si vuole, «letterario-filosofica», ma io direi piuttosto «letterario-ideologica».

Tullio De Mauro, La cultura degli italiani

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