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A nord la grotta [di Lamalunga] termina in una specie di abside, e li, nel 1993, un gruppo di speleologi locali sie imbattuto per la prima volta in Ciccillo. Il suo scheletro era, ed è, completamente incorporato nel carbonato di calcio di stalattiti e stalagmiti che gli sono cresciute intorno. Il tempo ha rimescolato le ossa: il cranio è capovolto e sta appoggiato su un femore; tutto intorno le concrezioni di calcare hanno formato delle specie di bollicine, che brillano alla luce delle torce.
Guido Barbujani, Come eravamo. Storie dalla grande storia dell’uomo


[…] Chi si nasconde nella grotta di Lamalunga (Altamura) di Guido Barbujani […]
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