Stevenson e la scissione perenne dell’io

Pur essendo così profondamente scisso, non ero affatto un ipocrita; entrambe le mie componenti erano sincere; quando perdevo ogni ritegno e sprofondavo nell’onta ero me stesso non meno di quando mi dedicavo, alla luce del giorno, all’accrescimento della conoscenza o a lenire il dolore e la sofferenza. Andò così che il tenore delle mie ricerche scientifiche, che puntavano interamente al mistico e al trascendentale, reagisse diffondendo una forte luce sulla consapevolezza del perenne conflitto fra le mie parti. Ogni giorno di più, e con entrambi gli aspetti della mia intelligenza, quello morale e quello intellettuale, mi avvicinavo risolutamente a quella verità, dalla cui parziale scoperta sono stato condannato a un naufragio così spaventoso: e cioè che l’uomo non è veracemente uno, ma veracemente due. Dico due, perché il livello della mia conoscenza non va oltre questa soglia.

Stevenson, Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde.

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