Etty Hillesum e il suo sguardo sulla Shoa

Uno sguardo particolare sulla Shoah è anche quello di Etty Hillesum, che ha lasciato del suo passaggio a Wester-bork – il campo di transito degli ebrei olandesi – una memoria straordinaria nel suo Diario, nelle sue Lettere, e anche in Quella notte ero all’inferno, il titolo che è stato dato in Italia a due sue lettere da Westerbork in cui descrive la partenza dei treni piombati per Auschwitz.
Ciò che emerge nei suoi scritti non è tanto una memoria al femminile quanto uno sguardo pervaso di umanità, una pietas che si riversa su tutti e tutto, fin sulla natura, e che rappresenta sí un modo di essere, ma pure una scelta, quella di guardare alla vita persino sull’orlo della morte, salendo sul carro verso Auschwitz. Ma anche l’umanità e la scelta di essere umani non fanno parte dell’apprendimento della democrazia?

Anna Foa, «Nel cuore di tenebra insieme a Primo Levi», in AA. VV. La biblioteca di Raskolnikov

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