Mi sono sposata controvoglia. Non avevo ancora diciassette anni, che già si erano messi a cercarmi marito. Questo succedeva due anni prima della liberazione dalla servitù. Vivevo nella casa dei miei e non mi mancava niente. Si stava bene, né ricchi né poveri. I grandi andavano a fare la corvè nei campi e io badavo ai polli alla fattoria. Si era liberi, e si stava bene. Da ragazza ero allegra, a cantare, a ballare, la prima in tutto. Se si usciva con le ragazze, erano tutte dietro a me.
Cominciarono a cercarmi il moroso, ma a me non andava di sposarmi, perché io avevo uno in vista, ma quello non me lo volevano dare. Era un domestico della casa padronale, si chiamava Michailo, lo vedevo spesso quando ero di corvè, così cominciò a piacermi. E anche io gli ero entrata nel cuore.
Lev Tolstoj, Memorie di una contadina

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