Una interessante associazione tra la neve fradicia e il pensiero dell’uomo del sottosuolo.

Penso sempre all’uomo del sottosuolo quando imbocco la strada che mi conduce al ponte. Quando calpesta la neve fradicia mentre vagola per la città, in preda ai furori della mente, imperversanti. La neve fradicia dell’uomo del sottosuolo, ad esempio, è una sorta di detonatore di pensieri: mentre calpesta la neve, una neve gialla torbida, gli ritorna in mente un avvenimento accaduto tanto tempo prima, di cui non riesce a liberarsi.

Nocera, A San Pietroburgo con Dostoevskij.

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