John Stuart Mill e l’autodeterminazione dell’individuo

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Si pensi che fino a tutti gli anni Sessanta non fu mai abrogata la legge che perseguitava gli omosessuali. Di essa furono vittime illustri, tra gli altri, Oscar Wilde, imprigionato come un delinquente comune, e il padre dell’informatica, Alan Turing, condannato alla castrazione chimica, cosa che lo spinse al suicidio. Nonostante questo clima di caccia alle streghe, il saggio di [John Stuart] Mill [Saggio sulla libertà] fu meritatamente uno degli scritti più letti di tutto il secondo Ottocento.

L’individuo è sovrano purché non danneggi gli altri

La novità della prospettiva instaurata da Mill è il principio che il benessere pubblico non può mai prevaricare la libertà individuale. Si capovolge con ciò la situazione consueta per cui nel rapporto tra società e individuo il piatto della bilancia pendeva sempre a favore della prima.

Pietro Emanuele, Filosofi

Un commento

  1. «Io spero sinceramente per amore della posterità che, se la terra dovesse perdere quella beltà che deve alle cose, che un’accrescimento illimitato di ricchezze (…) farebbe estirpare onde alimentarne una quantità maggiore, cosa aderirebbe a rimanersi stazionaria assai prima che la necessità ve la obbligasse. (…) Vi sarebbe sempre un altro scopo per ogni specie di cultura mentale, e pei progressi morali e sociali; vi sarebbe luogo, come prima, a perfezionare l’arte della vita e vi sarebbe eziandio più facilità per farlo.» (John Stuart Mill)

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