
L’opera di Erasmo fu dunque, in parte, frutto di frustrazione? Forse. Ma sta di fatto che egli svolse un ruolo non indifferente per quel processo di rinnovamento etico e religioso a cui mirava contemporaneamente la religiosità riformatrice di Lutero. Condividevano entrambi l’avversione nei confronti della corruzione della Chiesa romana: i Borgia e i Medici assicuravano di salvare le anime dei peccatori in cambio di denaro. Di fronte a quel decadimento, Erasmo reagiva dicendo di volere sì i pontefici ricchi, ma solo delle ricchezze del cielo; Lutero considerava il lusso e l’immoralità dei papi un insulto alla devozione dei tedeschi: di qui la sua lotta al sistema dottrinale ecclesiastico e l’istanza di una vita spirituale non più soggetta all’autorità della Chiesa.
Pietro Emanuele, Filosofi
